Una coda di circa un centinaio di
attivisti e simpatizzanti No Tav di Torino e della valle di Susa
si è formata stamattina davanti all'ingresso del Palazzo di
giustizia del capoluogo piemontese: ognuno di loro depositerà
una querela per diffamazione contro Maurizio Molinari, direttore
del quotidiano La Repubblica.
Lo scorso 10 ottobre, nel corso della trasmissione televisiva
'Mezz'ora in più', il giornalista definì i No Tav
"un'organizzazione violenta" e "quel che resta del terrorismo
italiano degli anni Settanta". "Le querele - spiega l'avvocato
Valentina Colletta, uno dei legali che coordinano l'iniziativa -
sono indirizzate alla procura di Milano. Oggi siamo anche
davanti alla caserma dei carabinieri di Susa. Da domani si
comincerà da tutta Italia". I No Tav hanno cartelli, drappi e
bandiere; quasi tutti indossano la mascherina.
"Accolgo con favore la possibilità di appurare la verità su
quanto ho affermato in merito al Movimento No Tav. E su questo
ho piena fiducia nel ruolo della magistratura. Perché la verità
dei fatti è non solo nell'interesse di ogni giornalista, ma di
ogni cittadino". Così Maurizio Molinari, direttore di
Repubblica, commenta l'iniziativa degli attivisti e
simpatizzanti No Tav di Torino e della valle di Susa, in coda
davanti al Palazzo di giustizia del capoluogo piemontese per
presentare querela per diffamazione contro di lui. Nel mirino,
le affermazioni fatte da Molinari a 'Mezz'ora in più' lo scorso
10 ottobre.
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