Escursioni tra i campi di lavanda
dell'Alessandrino e del Monferrato nel periodo della piena
fioritura e fino ai giorni del taglio, previsto alla fine di
luglio, visitando le aziende che ne lavorano i fiori per creare
olii, profumi e prodotti di bellezza.
Dieci sono gli itinerari suggeriti da Alexala, l'azienda di
promozione turistica di Alessandria e provincia. Il primo parte
proprio dal capoluogo, dalla sua storica Cittadella e dal
moderno ponte Meier toccando anche un'azienda agricola, la
Cascina Ospedale, dove viene coltivata la lavanda, sia
officinale sia ibrida, tutta biologica.
Un altro itinerario porta a Castelletto d'Erro, nell'Alto
Monferrato acquese, borgo di 150 abitanti arroccato su una
collina; c'è poi Spigno Monferrato, nella zona più a sud della
provincia di Alessandria, al confine con la Liguria., con il suo
centro storico ricco di palazzi nobiliari, portali in arenaria
scolpita, e le antiche chiesette e le piccole pievi campestri.
Altri itinerari portano a Cuccaro-Lu Monferrato e alla strada
panoramica che collega i due paesi che da poco fanno parte di un
unico Comune. Si può puntare anche su Quargnento ricordandosi,
oltre alla distesa di lavanda, della la Basilica minore di San
Dalmazio, che custodisce bellissimi affreschi opera del pittore
Vincenzo Boniforti.
Le strade alessandrine della lavanda portano anche a San
Salvatore Monferrato e sul sentiero Santuario Madonna del Pozzo,
un percorso di una decina di chilometri dal centro del paese al
Torrente Grana; al borgo di Giarole, a metà strada tra Valenza e
Casale Monferrato, con il Castello Sannazzaro costruito nel
1200; a Viguzzolo, sui dolci colli tortonesi famosi per il vino
Timorasso, la coltivazione della frutta, le strade dei
campionissimi del ciclismo, e per i borghi fuori dal tempo; alla
piccolissima Merana con la sua chiesa parrocchiale circondata
dal verde dei prati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA