(di Manuela Tulli)
(ANSA) - CITTÀ DEL VATICANO, 21 NOV - Sulla sua scrivania di
solito arrivano le lastre e le risonanze dei campioni di calcio.
Il professor José Maria Villalon, capo dello staff di medici
dell'Atletico Madrid, è una 'eminenza' nel settore della
traumatologia e della medicina dello sport. Nella sua agenda
però ora c'è anche un paziente speciale. Ama il calcio, è tifoso
e amico di giocatori di tutto il mondo, ha nell'armadio le
magliette dei club più blasonati (che gli vengono ciclicamente
regalate) ma non gioca, almeno da diversi decenni, e anche
quando correva dietro al pallone la maggior parte del tempo lo
facevano stare in porta perché, come lui stesso dice, era una
'pata dura', una gamba dura.
Il ginocchio all'attenzione del luminare spagnolo è quello di
Papa Francesco. "Sia dalla Conferenza episcopale spagnola che
dalla Nunziatura vaticana in Spagna, hanno chiesto ad un gruppo
di specialisti se si potesse aiutare il Papa, vista la
situazione che sta attraversando", ha raccontato lo stesso
medico a Cope, il portale di informazione dei vescovi spagnoli.
"Lo vediamo su una sedia a rotelle, e ci è stato chiesto se
possiamo aiutarlo a migliorare la sua mobilità e fermare il suo
processo artritico". Il medico ha confidato che nel primo
contatto con il Papa si sentiva "nervoso" perché "è una
responsabilità visto che si tratta di rimettere in forma una
figura mondiale. Abbiamo l'handicap che non è un paziente
normale per la sua grande attività, forse il Papa avrà più
difficoltà per i suoi orari complicati, ma io sono ottimista, il
Papa può essere aiutato".
Dal canto suo Papa Bergoglio ha messo subito in chiaro le
cose: niente intervento in sala operatoria e di conseguenza
niente protesi. Sarebbe questa normalmente la soluzione ad un
problema articolare, come quello che interessa il Pontefice, ma
lui afferma che non vuole sottoporsi ad un'altra anestesia, dopo
quella subita per l'intervento al colon, nell'estate dello
scorso anno che, come lui dice, gli ha lasciato delle
conseguenze. Per questo il Papa da mesi ha piuttosto scelto di
affaticare meno il ginocchio facendo uso della sedia a rotelle
e, quando sta meglio, del bastone. Si sottopone a lunghe sedute
di fisioterapia e anche a terapie farmacologiche. Dovrà partire
da qui il medico dell'Atletico per dare una mano a risolvere, o
quanto meno alleviare, i problemi di deambulazione del Papa.
José María Villalón ha infatti parlato di Papa Francesco come di
"un paziente molto simpatico ma molto testardo, nel senso che ci
sono proposte chirurgiche che non vuole. Gli devono essere
offerti trattamenti più conservativi affinché accetti". (ANSA).