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>ANSA-INTERVISTA/Pompei (S.Egidio), Papa per vie legali migranti

50 rifugiati in tre mesi da Cipro in Italia a spese della S.Sede

(dell'inviato Fausto Gasparroni) (ANSA) - NICOSIA, 03 DIC - "Per noi questa iniziativa rappresenta la volontà di rispondere a un desiderio di papa Francesco. Tra l'altro la situazione qui a Cipro vede la presenza di immigrati aumentare costantemente. Ma soprattutto, c'è il desiderio che per i migranti si riaprano vie legali verso i Paesi europei". Solo dopo che si sono diffusi i dettagli riguardanti l'iniziativa promossa dal Pontefice, Daniela Pompei, responsabile della Comunità di Sant'Egidio per i servizi ai migranti, accetta di parlare con l'ANSA del trasferimento da Cipro in Italia di 50 rifugiati, su cui in questi giorni sono circolate anche notizie imprecise.
    Saranno appunto 50 i rifugiati che, per iniziativa del Pontefice, verranno trasferiti da Cipro in Italia e tutte le operazioni riguardanti il trasferimento, l'ospitalità in Italia e il percorso di integrazione saranno economicamente a carico della Santa Sede. A quanto si è appreso da fonti ben informate, il primo gruppo di 12-15 persone dovrebbe partire prima di Natale, gli altri seguiranno tra gennaio e febbraio 2021. Dal punto di vista normativo, l'operazione viene definita un "ricollocamento per motivi umanitari".
    L'accompagnamento dei 50 rifugiati in Italia e il percorso di integrazione saranno curati dalla Comunità di Sant'Egidio. Tra le 50 persone attualmente ospitate a Cipro e che saranno trasferite in Italia e accolte in abitazioni, ve ne sono di nazionalità della Siria, del Congo, del Camerun e alcune dall'Iraq. Tra loro anche delle famiglie con bambini.
    "Tutti abbiamo responsabilità sulle questioni relative ai migranti - risponde Pompei, che si trova attualmente a Cipro, in concomitanza con la visita del Papa, proprio per coordinare le operazioni -. E questo è un primo passo per affrontare il problema. Inoltre, l'accoglienza e l'integrazione sono due aspetti che vanno insieme. E' qui che si inserisce il lavoro che la Comunità di Sant'Egidio fa da tanti anni. In particolare con la formula dei 'corridoi umanitari', che nel tempo si è molto allargata".
    "La società civile, le parrocchie hanno aperto le case per offrire accoglienza e integrazione - fa notare Daniela Pompei -, e se uno viene accompagnato, il percorso è facile".
    Quello da Cipro all'Italia tecnicamente non sarà un 'corridoio umanitario, bensì un 'ricollocamento', dal momento che la Repubblica cipriota è un Paese Ue. "Una cosa analoga, sempre per desiderio del Papa, l'abbiamo sperimentata a Lesbo cinque anni fa, con la partenza di tre famiglie, in tutto 12 rifugiati, giunti in Italia sull'aereo papale", osserva Pompei, ricordando l'isola greca snodo di profughi e migranti dove papa Bergoglio tonerà domenica prossima, nella tappa greca di questo suo 35/o viaggio all'estero.
    "Da Lesbo abbiamo poi continuato - spiega ancora -: come Comunità siamo presenti sulle isole, in Grecia, e siamo arrivati a stabilire un protocollo col governo di Atene per la partenza di 200 rifugiati in tre anni". "Per noi il tema nodale - ribadisce Pompei - è fare in modo che si riaprano vie d'ingresso legale". E l'operazione in cantiere da Cipro, Paese europeo con percentualmente il più alto numero di immigrati, vuol tracciare la strada in questo senso. (ANSA).
   

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