(Riflessioni di don Gionatan De Marco, cappellano degli azzurri al Villaggio atleti) "Vivere le Olimpiadi significa assistere continuamente a scene in cui le lacrime sono protagoniste. E lo spirito olimpico non può ignorarle. Anzi, occorre ascoltarle e scorgerne il segreto.
Perché le lacrime sono un'esperienza tra le più umane possibili, anzi, oserei dire una tra le esperienze umane più vere e più belle che si vivono. Qui al Villaggio atleti si incontrano le lacrime di chi già all'esordio deve tirare i remi in barca. Si incontrano le lacrime di chi arriva in finale e perde ad un passo dal sogno. Si incontrano le lacrime di chi riesce a salire sul gradino più alto del podio realizzando il sogno olimpico.
Lacrime che raccontano emozioni e segnano storie. Lacrime che hanno una sorgente: il cuore di ciascuno… lì dove i sogni si incontrano e si scontrano con la realtà, lì dove gioia e dolore vengono elaborati in vita. Ecco la sorgente delle lacrime che abitano in questi giorni il Villaggio Olimpico. Lacrime che per la forza di gravità scendono ad innaffiare il sorriso e illuminare il Villaggio. È il segreto delle persone grandi, che sanno cogliere frammenti di luce in ogni occasione e sanno trasformare anche la sconfitta in una straordinaria opportunità di bene. Piccola, grande lezione per chi vive da protagonista Tokyo2020".