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Nuova crisi in Bulgaria, sfiduciato il governo Petkov

Opposizione attacca anche su dossier macedone. Spettro elezioni

23 giugno, 12:06
(di Atanas Tsenov) (ANSA) - SOFIA, 23 GIU - La persistente instabilità politica accentuatasi nelle ultime settimane in Bulgaria, è culminata mercoledì sera con la sfiducia in parlamento al governo del premier liberale Kiril Petkov, che sprofonda il Paese balcanico in una nuova difficile crisi nel pieno dell'emergenza economica, finanziaria ed energetica legata al conflitto russo-ucraino. Per la sfiducia all'esecutivo, insediatosi solo sei mesi fa, hanno votato 123 deputati dell'opposizione contro i 116 voti a favore dei partiti della coalizione di governo. Il parlamento unicamerale bulgaro ha in totale 240 seggi. A innescare la crisi è stato il partito dello showman televisivo Slavi Trifonov 'C'è un popolo come questo' (Itn), che l'8 giugno scorso si è ritirato dalla coalizione di governo. L'alleanza creata dal premier Petkov, leader del partito 'Continuiamo il cambiamento' (Cc) - formazione fortemente impegnata nella lotta alla corruzione - era stato un tentativo di raffreddare passioni e tensioni dopo ben tre elezioni parlamentari, due delle quali anticipate, svoltesi durante lo scorso anno. La 'coalizione a quattro' era nata nel dicembre scorso fragile e malata: ne facevano parte il partito Cc di Petkov, Itn, i socialisti (Bsp), e 'Bulgaria democratica', formazione di destra. Il suo sgretolamento era praticamente annunciato. Il voto di sfiducia di stasera è stato motivato con il "fallimento del governo nelle finanze pubbliche e nella politica economica". L'opposizione, e in primo luogo i deputati del Gerb (conservatori), ha attaccato il governo per le sue politiche finanziarie ed economiche, sostenendo che rappresentava un rischio per la sopravvivenza dei cittadini e delle imprese. Lo ha accusato, inoltre, di trasgredire le leggi e di proteggere determinati interessi personali e aziendali. Dopo la votazione, il premier dimissionario Petkov, con grande emozione ha annunciato che continuerà la sua lotta per "salvare la Bulgaria dalla mafia".

Per la caduta del suo governo ha accusato, oltre ai dirigenti dei partiti di opposizione, anche l'ambasciatrice della Russia a Sofia Eleonora Mitrofanova. Parole alle quali i media di Sofia hanno subito dato grande rilievo. Nel pomeriggio, per seguire la votazione, nella piazza davanti al parlamento si sono radunati i simpatizzanti del governo, mentre separati da poliziotti e uomini della gendarmeria, erano presenti anche i sostenitori del voto di sfiducia, che, dopo la votazione, sono andati via scandendo "Vittoria!". Rabbia e delusione, invece, tra la i sostenitori di Petkov, incoraggiati tuttavia dal premier e dai suoi ministri dimissionari scesi in piazza per incitare a "non arrendersi nella lotta contro la restaurazione dell'arbitrio".

Se non si riuscirà a creare una nuova maggioranza, la Bulgaria andrà a nuove elezioni anticipate. Dopo la votazione, alcuni deputati dell'opposizione hanno accusato il governo dimissionario anche per lo stallo nella disputa sulla questione macedone per l'ingresso di Skopje nell'Ue. La Commissione esteri del parlamento ha rinviato la seduta allo scopo di esaminare la proposta della presidenza francese della Ue per risolvere la disputa con la Macedonia del Nord. e il relativo veto di Sofia all'avvio del negoziato di adesione con Skopje. Il rinvio è stato motivato con il fatto che il Consiglio dei ministri non ha ancora espresso un parere sul testo. Qualunque decisione della commissione sarebbe incostituzionale, secondo gli esperti, se venisse presa prima che il Consiglio dei ministri decida sui negoziati con Skopje. Ragion per cui, secondo gli analisti, salvo colpi di scena, al vertice Ue-Balcani occidentali di domani a Bruxelles il veto bulgaro sull'inizio dei negoziati con la Macedonia del Nord non dovrebbe essere sollevato. (ANSA).

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