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Relazioni Serbia-Kosovo, cosa prevede l'accordo Ue

Relazioni Serbia-Kosovo, cosa prevede l'accordo Ue

Anni di negoziati, poi l'impegno di Francia, Germania e Italia

BRUXELLES, 28 febbraio 2023, 18:07

Redazione ANSA

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© ANSA/EPA

Durante l'incontro di alto livello con l'alto rappresentante Ue, Josep Borrell, il presidente serbo Aleksandar Vucic e il premier del Kosovo Albin Kurti hanno concordato che non sono necessarie ulteriori discussioni sulla proposta dell'Ue di accordo per normalizzare le relazioni tra i due Paesi. "Abbiamo compiuto alcuni progressi, ma è necessario altro lavoro", ha commentato Borrell annunciando un nuovo incontro a marzo per "finalizzare le discussioni sull'allegato di attuazione", parte integrante dell'intesa. La proposta è stata presentata alle parti lo scorso settembre ed è sostenuta dai 27 Stati membri dell'Ue - come indicato nelle conclusioni del Consiglio Europeo del 9 febbraio - e dagli Stati Uniti. Italia, Francia e Germania hanno svolto un ruolo di primo piano nelle trattative, come testimonia da ultimo la lettera inviata dalla premier Giorgia Meloni, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz e dal presidente francese Emmanuel Macron alla vigilia dell'incontro a Bruxelles per chiedere a Vucic e Kurti di sostenere la proposta di cui è stato divulgato il contenuto. Nel testo la Serbia non riconosce il Kosovo come Stato indipendente ma le due parti accettano la reciproca legittimità di "documenti e simboli nazionali, inclusi passaporti, diplomi, targhe e timbri doganali". Belgrado, inoltre, "non si opporrà all'adesione del Kosovo ad alcuna organizzazione internazionale". Un punto rilevante quest'ultimo se si considera che finora la Serbia ha fatto affidamento su Russia e Cina per impedire l'adesione di Pristina alle Nazioni Unite. D'altro canto, la formula contiene l'impegno a "garantire un livello di adeguata autogestione della comunità serba in Kosovo" e a "formalizzare lo status della Chiesa ortodossa serba in Kosovo", offendo "un forte livello di protezione ai siti del patrimonio religioso e culturale serbo". Nel testo, inoltre, si chiarisce che l'intesa costituisce "un passo importante verso la normalizzazione", ma impegna le due parti a proseguire "con nuovo slancio il processo di dialogo guidato dall'Ue" con l'obiettivo si giungere ad "un accordo giuridicamente vincolante sulla normalizzazione globale delle loro relazioni". Un elemento chiave dell'intesa riguarda infine l'attuazione. Sul punto le parti hanno accettato d'istituire "un comitato misto, presieduto dall'Ue, per monitorare l'attuazione" dell'accordo, fermo restando "l'obbligo di attuare tutti gli accordi di dialogo passati, che rimangono validi e vincolanti".

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