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Tensioni in aumento con Occidente sempre piĆ¹ a fianco Kiev

Rischi di conflitto diretto con la Russia

29 aprile, 15:53
(ANSA-AFP) - PARIGI, 29 APR - Meno cauto riguardo al sostegno militare e più esplicito nei suoi obiettivi di guerra. Questa settimana l'Occidente ha cambiato marcia nel suo sostegno all'Ucraina nonostante il rischio di un conflitto diretto con la Russia. "Vogliamo vedere la Russia indebolita al punto da non poter fare il tipo di cose che ha compiuto invadendo l'Ucraina", ha detto lunedì il segretario alla Difesa americano, Lloyd Austin. La dichiarazione ha rimarcato l'ampliamento degli obiettivi di Washington nel conflitto, oltre a quello di aiutare l'Ucraina a difendere il proprio territorio dall'attacco russo.

Martedì, gli Stati Uniti hanno organizzato colloqui per aumentare il sostegno a Kiev assieme a circa 40 paesi, inclusi tutti i membri della NATO, presso la base militare di Ramstein utilizzata dalle forze statunitensi in Germania. Mercoledì, il ministro degli Esteri del Regno Unito, Liz Truss, ha inasprito la retorica britannica invitando l'Occidente a "rafforzare" la produzione militare, inclusi carri armati e aerei, per aiutare l'Ucraina. Truss ha anche affermato che le forze russe devono essere cacciate "da tutta l'Ucraina". La dichiarazione implica che la Gran Bretagna appoggia l'Ucraina anche nella riconquista della provincia della Crimea, annessa da Mosca nel 2014. Dopo essere stata riluttante a consegnare armi pesanti all'Ucraina nelle prime fasi del conflitto, Gran Bretagna, Francia, Stati Uniti e persino la Germania stanno ora fornendo una potenza di fuoco sempre più sofisticata. Giovedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha annunciato un enorme pacchetto da 33 miliardi di dollari per armare e sostenere l'Ucraina, con l'equivalente di dieci armi anticarro fornite per ogni carro armato russo.

- 'SECONDA FASE' - "Siamo entrati in una seconda fase della guerra", ha affermato Florent Parmentier, esperto di relazioni internazionali all'Università Sciences-Po di Parigi. "C'è stata una prima fase in cui ci siamo semplicemente interrogati sulla capacità degli ucraini di resistere alla Russia... (ora) si parla sempre più di incoraggiare l'Ucraina sulla strada della vittoria", ha aggiunto. Marie Dumoulin, esperta dello European Council for Foreign Relations, ritiene che "l'Occidente abbia fatto i conti con l'idea che la guerra durerà". Jean-Sylvestre Mongrenier, del think tank franco-belga Thomas More, ha affermato invece che la nuova posizione è il risultato della mutata comprensione degli obiettivi del presidente russo Vladimir Putin. L'Occidente "sembra aver capito che il futuro del continente ... si giocherà nella regione del Donbas", nell'Ucraina orientale, ha detto, con la Russia che spera di riguadagnare l'influenza persa dopo lo scioglimento dell'Unione Sovietica. Il pericolo è che più l'Occidente rafforza il suo sostegno, più si avvicina ad essere considerato un "cobelligerante" nel conflitto, piuttosto che un semplice alleato dell'Ucraina. La Russia "ritiene che non appena si inizi a fornire armi sempre più pesanti, la differenza tra essere belligeranti e non diventa sempre minore", ha affermato Parmentier. Biden ha sottolineato giovedì che l'Occidente "non sta attaccando la Russia. Stiamo aiutando l'Ucraina a difendersi dall'aggressione".

- 'ESCALATION SENZA PRECEDENTI' - Con l'aumento del sostegno occidentale, la Russia ha intensificato i suoi attacchi alle infrastrutture ucraine necessarie per le forniture di armi, come linee ferroviarie, ponti e depositi. "Se la Russia ritiene che la NATO sia un cobelligerante, o che un paese si stia spingendo troppo oltre nella fornitura di armi, non sarebbe sorprendente vedere attacchi sempre più vicini al confine (con i paesi della NATO) per inviare un messaggio", ha detto Parmentier. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha avvertito lunedì che esiste il pericolo "reale" di una terza guerra mondiale. Mercoledì, Putin ha da parte sua detto che se qualche altro Paese interviene nell'operazione militare di Mosca in Ucraina, la Russia lancerà una risposta militare "fulminea". "Abbiamo tutti gli strumenti per questo", strumenti "che nessun altro può vantare di avere", ha detto il leader russo ai legislatori, riferendosi implicitamente ai missili balistici e all'arsenale nucleare di Mosca. "Non ce ne vantiamo: li useremo, se necessario. E voglio che tutti lo sappiano", ha detto. "Abbiamo già preso tutte le decisioni in merito". Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha affermato che le nuove armi per l'Ucraina "minacciano la sicurezza del continente". Alcuni analisti occidentali sono allarmati dal cambiamento delle dinamiche e dalla retorica degli Stati Uniti e della Gran Bretagna in particolare. "Si tratta di un'escalation senza precedenti", ha affermato Marco Carnelos, ex diplomatico italiano a capo di MC Geopolicy, una società di consulenza specializzata in relazioni internazionali. "La mia sensazione è che alcuni leader occidentali, in particolare di Stati Uniti e Regno Unito, stiano camminando come sonnambuli verso una guerra, senza rendersene conto. Stiamo ripetendo la situazione avvenuta nell'estate del 1914, con una lenta escalation che si è conclusa con la prima guerra mondiale", ha ha detto Carnelos alla France Press. (ANSA-AFP).

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