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Ucraina: Silvestri(IAI), mi aspetto attacco a Nordest e Sud
Putin pericoloso per noi e per i russi, andava fermato anni fa
07 aprile, 13:39 (di Stefano Giantin)
(ANSA) - BELGRADO, 07 APR - "Per il momento il ritiro russo
sembra volto a riorganizzare il piano di attacco, probabilmente
identificando in modo più preciso e selettivo il suo centro di
gravità, che nell'attacco iniziale era molto impreciso. Quindi
io mi aspetto un attacco molto più concentrato su un solo
obiettivo nel Nordest e un altro nel Sud, dove dovremmo vedere
se Putin si concentrerà sul controllo del Donbas/Mar d'Azov o se
vorrà anche Odessa". Lo dice in un'intervista all'ANSA Stefano
Silvestri, presidente onorario dell'Istituto Affari
Internazionali (IAI) e già sottosegretario alla Difesa, sulle
possibili prossime mosse dell'esercito di Mosca dopo il ritiro
dall'area di Kyiv.
Sulle sanzioni, con l'Occidente che si appresta ad aumentarne ulteriormente il peso, Silvestri dice di pensare "che stringeremo gradualmente il nodo, anche in campo energetico. Il costo immediato sarà alto per noi, ma la Russia lo pagherà veramente nel medio termine. Tutto dipenderà dalla gradualità del processo e quindi dalla possibilità di gestirne e moderarne le conseguenze. Petrolio, carbone e gas sono tre problemi collegati ma distinti. Il nodo più difficile è quello del gas", avverte.
Su tutto, rimane l'incognita del comportamento di un Putin messo all'angolo, umiliato sull'agone internazionale dalle sconfitte subite in Ucraina, forse ancora più pericoloso. "Putin - chiosa Silvestri - è pericoloso comunque, per noi e per i russi, oltre che per gli altri popoli europei, ma se vincesse diverrebbe molto più pericoloso e ci porterebbe con grande probabilità ad una nuova guerra mondiale. Dovevamo fermarlo già anni fa. Non è possibile rimandare ancora". (ANSA).
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Sulle sanzioni, con l'Occidente che si appresta ad aumentarne ulteriormente il peso, Silvestri dice di pensare "che stringeremo gradualmente il nodo, anche in campo energetico. Il costo immediato sarà alto per noi, ma la Russia lo pagherà veramente nel medio termine. Tutto dipenderà dalla gradualità del processo e quindi dalla possibilità di gestirne e moderarne le conseguenze. Petrolio, carbone e gas sono tre problemi collegati ma distinti. Il nodo più difficile è quello del gas", avverte.
Su tutto, rimane l'incognita del comportamento di un Putin messo all'angolo, umiliato sull'agone internazionale dalle sconfitte subite in Ucraina, forse ancora più pericoloso. "Putin - chiosa Silvestri - è pericoloso comunque, per noi e per i russi, oltre che per gli altri popoli europei, ma se vincesse diverrebbe molto più pericoloso e ci porterebbe con grande probabilità ad una nuova guerra mondiale. Dovevamo fermarlo già anni fa. Non è possibile rimandare ancora". (ANSA).