Ucraina: l'orrore di Bucha sciocca l'Occidente
Zelensky a cerimonia Grammy, 'aiutateci, ma non col silenzio'
04 aprile, 08:50Poco prima in un discorso alla nazione ha annunciato la creazione di un "meccanismo speciale" per indagare sui crimini di guerra compiuti dalla Russia. "Voglio che ogni madre di ogni soldato russo veda i corpi delle persone uccise a Bucha, a Irpin, a Hostomel", ha sottolineato, definendo le forze di Mosca "assassini", "torturatori" e "stupratori". Intanto sul terreno la tensione resta altissima. Secondo l'esercito ucraino, la Russia sta mobilitando altri 60.000 soldati per ricostituire le unità perse nella guerra. Un conflitto che ha causato dal suo inizio la morte di 1.417 persone, tra cui 59 bambini e 2.038 feriti, secondo l'ultimo conteggio dell'Ufficio dell'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). A Kharkiv solo ieri sono morte almeno sette persone e 34 rimaste ferite nei bombardamenti russi. E ancora non si arrende la città martire di Mariupol nel sud. Secondo il capo del Centro di controllo della difesa nazionale russo Mikhail Mizintsev, oltre 123.600 residenti locali sono riusciti a essere evacuati senza il coinvolgimento di Kiev durante una "operazione militare speciale". Da Londra, nel suo ultimo rapporto di intelligence, il ministero della Difesa britannico ha suggerito che la cattura di Mariupol è un obiettivo chiave dell'invasione russa.
Nell'ucraina nord-orientale, e più precisamente a Sumy, il governatore Dmytro Zhyvytsky, ha annunciato invece che le forze russe hanno lasciato l'area, mentre la tensione si è acuita nella notte a Ternopil dove il sindaco della città ha riferito di esplosioni e di lanci di razzi. In fermento il fronte diplomatico. Il responsabile della diplomazia russa Serghej Lavrov incontrerà una delegazione della Lega Araba. Nelle scorse ore il segretario generale dell'Alleanza Atlantica, Jens Stoltenberg, ha messo in guardia Mosca avvertendola che "un attacco ad un alleato scatenerebbe una risposta della Nato". Nel volo di ritorno da Malta a Roma, Papa Francesco ha confermato la disponibilità ad andare a Kiev se questo potrà servire a fermare la guerra. Il pontefice ha poi riferito che "da tempo" sta pensando "ad un incontro con il patriarca Kirill e stiamo lavorando, si pensa in Medio Oriente", come sede dell'incontro.
L'Ungheria nel frattempo ha confermato per il quarto mandato consecutivo il premier Viktor Orban, che ha incluso Zelensky tra i suoi avversari. A Belgrado il presidente Aleksandar Vucic, che ha conquistato un secondo mandato vincendo al primo turno le presidenziali, ha detto che la Serbia intende mantenere buoni rapporti in molti settori con la Federazione russa, ma che proseguirà nella sua politica di neutralità militare. (ANSA).