Nel nord del Kosovo situazione calma ma carica di tensione
Dopo gli scontri armati. Lutto nazionale per agente ucciso
25 settembre, 11:43
(ANSA) - BELGRADO, 25 SET - Situazione calma ma ancora carica
di tensione oggi nel nord del Kosovo, dopo gli scontri e le
sparatorie di ieri fra polizia locale e gruppi di estremisti
serbi pesantemente armati. Il bilancio ufficiale è di un
poliziotto kosovaro e tre rivoltosi serbi rimasti uccisi, oltre
a diversi feriti da entrambe le parti. Le notizie diffuse da
alcuni media a Pristina su un bilancio di vittime serbe più
elevato, si è parlato di otto estremisti uccisi, non ha trovato
conferma. La procura del Kosovo ha riferito dell'arresto di sei
serbi accusati di attività sovversive e attacco armato alle
forze di polizia, uno di loro anche di terrorismo. La presidente
kosovara Vjosa Osmani ha proclamato per oggi una giornata di
lutto nazionale in memoria dell'agente rimasto ucciso nella
violenta sparatoria della notte fra sabato e domenica nel
villaggio di Banjska, presso Zvecan, nel nord del Kosovo a
maggioranza serba. In tale località la polizia kosovara era
intervenuta per rimuovere un blocco stradale attuato con due
camion dalla popolazione serba, sempre più insofferente per la
politica ritenuta ostile e discriminatoria da parte del governo
di Pristina. Ma contro gli agenti era stato aperto il fuoco da
varie direzioni, e uno di loro era rimasto ucciso, altri due
feriti. Protagonista dell'attacco un gruppo di una trentina di
rivoltosi serbi pesantemente armati, mascherati, in uniforme e
appoggiati da autoblindo. Gli scontri e le sparatorie erano
andati avanti per buona parte della giornata intorno a un
monastero serbo ortodosso presso Banjska, dove gli uomini armati
si erano arroccati, in serata tuttavia le forze di polizia
kosovare erano penetrate nel territorio del monasteri ponendo
fine alla sedizione. Il premier Albin Kurti e la presidente
Osmani hanno accusato apertamente Belgrado di sostenere
formazioni armate e criminali serbe attive nel nord del Kosovo.
Il presidente serbo Aleksandar Vucic da parte sua, pur
condannando l'uccisione del poliziotto, ha addossato a Kurti la
responsabilità dell'accaduto, risultato ha detto della sua
politica di "terrore" e fortemente antiserba. Secondo il
ministro dell'interno kosovaro Xhelal Svecla, la polizia nel
corso delle operazioni di ieri, ha scoperto un enorme
quantitativo di armi e munizioni in locali della zona e nelle
auto intorno al monastero. Il ministro ha riferito al tempo
stesso di alcuni documenti in russo rinvenuti anch'essi nelle
auto perquisite nella zona degli scontri. (ANSA).