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Ucraina: Papa accusa superpotenza, ricatti reciproci potenti

Guerra "forse in qualche modo o provocata o non impedita"

15 giugno, 08:41
(ANSA) - CITTA DEL VATICANO, 15 GIU - Il Papa torna a parlare della guerra in Ucraina e indica la presenza di una "superpotenza" che vuole imporre la sua volontà. "La guerra in Ucraina è venuta ad aggiungersi alle guerre regionali che in questi anni stanno mietendo morte e distruzione. Ma qui il quadro si presenta più complesso per il diretto intervento di una 'superpotenza' - sottolinea il Papa nel Messaggio per la Giornata dei Poveri che si celebrerà il 13 novembre -, che intende imporre la sua volontà contro il principio dell'autodeterminazione dei popoli. Si ripetono scene di tragica memoria e ancora una volta i ricatti reciproci di alcuni potenti coprono la voce dell'umanità che invoca la pace".

"Quello che stiamo vedendo è la brutalità e la ferocia con cui questa guerra viene portata avanti dalle truppe, generalmente mercenarie, utilizzate dai russi. E i russi, in realtà, preferiscono mandare avanti ceceni, siriani, mercenari. Ma il pericolo è che vediamo solo questo, che è mostruoso, e non vediamo l'intero dramma che si sta svolgendo dietro questa guerra, che è stata forse in qualche modo o provocata o non impedita. E registro l'interesse di testare e vendere armi. È molto triste, ma in fondo è proprio questo a essere in gioco," ha detto sempre Papa Francesco in una conversazione con i direttori delle riviste culturali europee dei gesuiti, una conversazione riportata su Civiltà Cattolica, a firma di Antonio Spadaro.

"Dobbiamo allontanarci dal normale schema di «Cappuccetto rosso»: Cappuccetto rosso era buona e il lupo era il cattivo.

Qui non ci sono buoni e cattivi metafisici, in modo astratto.

Sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro," si legge nel testo della conversazione. "Un paio di mesi prima dell'inizio della guerra ho incontrato un capo di Stato, un uomo saggio, che parla poco, davvero molto saggio. E dopo aver parlato delle cose di cui voleva parlare, mi ha detto che era molto preoccupato per come si stava muovendo la Nato. Gli ho chiesto perché, e mi ha risposto: «Stanno abbaiando alle porte della Russia. E non capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro». Ha concluso: «La situazione potrebbe portare alla guerra». Questa era la sua opinione. Il 24 febbraio è iniziata la guerra. Quel capo di Stato ha saputo leggere i segni di quel che stava avvenendo," ha detto il pontefice. (ANSA).

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