(ANSA) - CAMPOBASSO, 06 GIU - Leggi "irrimediabilmente
oscure", che determinano una "intollerabile incertezza nella
loro applicazione concreta", sono in contrasto con il principio
di ragionevolezza fondato sull'art. 3 della Costituzione. Lo ha
affermato la Corte costituzionale nella sentenza 110, pubblicata
ieri, con cui, in accoglimento del ricorso del Governo, è stata
dichiarata costituzionalmente illegittima una disposizione in
materia edilizia contenuta in una legge (8/2022) della Regione
Molise.
La norma in questione stabiliva l'ammissibilità di non meglio
precisati "interventi" all'interno di "fasce di rispetto"
contenute nelle "aree di piano", senza precisare a quali piani
facesse riferimento. L'ammissibilità di tali interventi, d'altra
parte, era prevista "previa V.A. per il tematismo che ha
prodotto la fascia di rispetto": espressione giudicata
incomprensibile dalla Corte, anche a fronte della circostanza
che la Regione aveva assegnato all'acronimo "V.A." due
significati diversi ("valutazione ambientale" e "verifica di
ammissibilità") nelle proprie stesse difese.
Infine, la disposizione in questione non si inseriva in
alcuna legge preesistente, restando per così dire "sospesa nel
vuoto": ciò che rendeva impossibile lo stesso tentativo di
interpretare i suoi requisiti alla luce dello specifico contesto
normativo di riferimento. Dopo aver richiamato, in particolare,
le proprie precedenti sentenze in materia di sufficiente
precisione delle norme penali e delle leggi che impongono limiti
ai diritti fondamentali della persona, la Corte ha osservato che
anche rispetto alle disposizioni che regolano la generalità dei
rapporti tra la pubblica amministrazione e i cittadini "ciascun
consociato ha un'ovvia aspettativa a che la legge definisca ex
ante, e in maniera ragionevolmente affidabile, i limiti entro i
quali i suoi diritti e interessi legittimi potranno trovare
tutela".
Alla luce di questi criteri, la Corte ha concluso nel senso
della illegittimità costituzionale della legge regionale
impugnata, che non era in grado di fornire "alcun affidabile
criterio guida alla pubblica amministrazione nella valutazione
se assentire o meno un dato intervento richiesto dal privato".
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