Ricavi in flessione del 2,3%, nel primo trimestre 2022, per le imprese artigiane e le micro e piccole imprese delle Marche (Mpi) mentre nel 2021, i ricavi delle stesse erano cresciuti del 27,5%. Nell'area del cratere sismico, le imprese hanno avuto una riduzione dei ricavi da gennaio alla fine di marzo, del 25,9%. A pesare, la guerra in Ucraina, secondo Trend Marche, il rapporto sulla micro e piccola impresa di Cna e Confartigianato Marche, realizzato in collaborazione con Banca Intesa Sanpaolo e con le università Politecnica delle Marche e "Carlo Bo" di Urbino. Tra i settori, il manifatturiero ha evidenziato un calo nel primo trimestre del 18,7%, mentre per le costruzioni, la contrazione dei ricavi è stata del 7,5%.
In controtendenza i servizi che, nei primi tre mesi dell'anno, hanno visto i ricavi aumentare del 13,9%. Nelle Marche le imprese artigiane sono 42.186, circa un terzo del sistema produttivo regionale. Il saldo tra avviamenti e cessazioni continua a essere in favore del secondo: nel primo trimestre 2022 hanno cessato l'attività 1.050 imprese a fronte di 808 nuovi avviamenti. Nel 2021, secondo Trend Marche, le imprese marchigiane che hanno investito in innovazione e trasformazione digitale, sono state il 69% rispetto al 66,5% dei quattro anni precedenti. Inoltre al 54,5% dei nuovi assunti, sono state richieste competenze digitali mentre competenze per la gestione di soluzioni innovative (big data e robotica) sono state richieste al 34,3% dei nuovi assunti. In aumento le start up innovative nelle Marche: sono 395, +44 sul 2020.
"In due mesi - ha affermato il presidente della Regione Francesco Acquaroli - è cambiato tutto. L'aumento dei prezzi ha creato instabilità e le risorse europee, del Pnrr e per il sisma, non bastano più. È il momento di investire con forza nell'innovazione, nell'aggregazione tra filiere, digitalizzazione, formazione e competenze. Dobbiamo sostenere le piccole imprese ed il credito è destinato a fare la differenza".
"La carenza di materie prime provenienti da Russia e Ucraina - hanno commentato i presidenti di Cna Marche Paolo Silenzi e di Confartigianato Marche Emanuele Pepa - ha colpito soprattutto i settori delle costruzioni, dei prodotti in metallo e degli alimentari. La moda è invece il comparto più esposto al blocco dell'export verso i due Paesi in guerra. Nel primo trimestre dell'anno le esportazioni di abbigliamento e calzature marchigiane verso la Russia - hanno riferito - sono diminuite dell'11,5%, mentre sono crollate del 39,9% quelle verso l'Ucraina. Il caro carburanti ha messo in ginocchio le imprese di trasporto e magazzinaggio, mentre sono 791 le micro e piccole imprese manifatturiere di settori energivori, messe in difficoltà per l'aumento dei costi energetici".
Per favorire gli investimenti a medio e lungo termine, il presidente dell'Istao Mario Baldassarri, ha proposto di lavorare "sull'emissione di strumenti finanziari come i bond di distretto e i minibond per le imprese, da parte di Istao, Regione e Confidi".
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