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Regione Marche, filiere e investimenti per rilancio economia

2 bandi per 'assicurare' imprese forti, lavoro, attrarre risorse

   Rafforzamento delle filiere ed ecosistemi produttivi e promozione degli investimenti. Sono i due capisaldi per il rilancio delle Marche nella strategia della giunta regionale che punta, con due bandi specifici (apertura 30 giugno e fino al 30 settembre), in una situazione globale caratterizzata da 'crisi' che si susseguono, a rafforzare le filiere, la collaborazione tra aziende e gli elementi 'robusti' dell'economia marchigiana per proteggerli e metterli in sicurezza da eventuali altri scossoni; ma anche a tentare di riportare 'in casa' produzioni e investimenti di aziende straniere anche di marchigiani all'estero.
    Le risorse a disposizione? "'Whatever it takes' - ha ribadito, riprendendo il celebre 'motto' alla Bce di Mario Draghi, il vice presidente Mirco Carloni durante la presentazione a Palazzo Raffaello, affiancato dal presidente Francesco Acquaroli e dall'assessore al Lavoro Stefano Aguzzi - Partiamo con 'poche' risorse, circa 4 milioni di euro a bando, giocando però d'anticipo sulla quantità di fondi che arriveranno entro fine anno dalla programmazione europea". "Metteremo quello che serve. - ha spiegato -. Ora non sappiamo quanti soldi serviranno, sappiamo però cosa serve, in base all'ascolto di imprese e mondo accademico, ed è stata decisa questa strategia prioritaria per permettere alle imprese di investire, brevettare, fare formazione, quello che ci hanno chiesto molte volte". Prima i problemi di affidamenti creditizi, poi l'emergenza pandemica, infine il caro-energia e materie prime su cui ha fortemente influito anche l'invasione russa dell'Ucraina e la guerra in corso, hanno messo a dura prova l'economia. "Non si può prevedere un'emergenza, la situazione è instabile - ha ricordato Carloni -, prepararsi è difficilissimo o inutile"; si punta dunque "sull'anti-fragilità", "rendere 'invulnerabile' ciò che funziona", "gestire il caos tentando di trarne vantaggio". A partire delle filiere, 'premiando', con il contributo a vari tipi di spese, sinergie, assunzioni, giovani, start up, fattibilità tecnica, sostenibilità economica.
    Il primo bando - Filiera ed Ecosistemi - intende realizzare investimenti congiunti per sviluppare funzioni strategiche comuni tra piccole, medie e microimprese (Mpmi), rafforzare le filiere produttive e aumentare la competitività delle imprese, dalle Piattaforme logistiche e informatiche ai Centri di progettazione e design; Laboratori di sperimentazione e ricerca; da siti e piattaforme web per commercializzare e promuovere prodotti a Sistemi energetici efficienti e sostenibili. Un progetto che si traduce in un "contratto di rete" con almeno tre Mpmi di industria, artigianato e servizi a cui può aggiungersi una grande impresa.
    Il secondo bando - Investimenti produttivi - prevede la costituzione, l'ampliamento o il recupero di unità produttive e la creazione di infrastrutture di ricerca o tecnologiche: lo scopo è sostenere piani industriali di sviluppo a carattere strategico ed elevato impatto occupazionale, capaci di stimolare il rilancio del sistema produttivo regionale e aumentarne il grado di attrattività.
    Nonostante il quadro globale "complesso", Acquaroli ha ribadito la forza dell'economia marchigiana "al netto di variabili indipendenti dagli imprenditori e dalla volontà politica. Ci sono dati che testimoniano un'economia forte e salda ed effetti positivi sul piano dell'internazionalizzazione: crediamo che 'strutturando' questa situazione possiamo innescare un cambio di passo. Lavoriamo con serietà e determinazione, grazie a risorse della nuova programmazione Ue. Servono coraggio e visione per obiettivi di sistema, senza sprecare risorse".
    La strategia vede insieme la componente attività produttive e quella del lavoro, i rispettivi assessorati, per un'azione più efficace, incisiva, ed evitando "doppioni". L'assessore Aguzzi, ha ribadito che "i due bandi sono stati pensati in maniera ben strutturata e organica, andandosi ad intersecare con altri settori quali appunto quelli delle tematiche del lavoro e della formazione professionale. Interventi sul lavoro e sulle imprese vanno portati avanti insieme anche per non creare scompensi di sistema, quanto piuttosto per garantire il giusto incrocio tra domanda e offerta di lavoro". (ANSA).
   

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