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Regioni: Giunta Marche presenta pdl investimenti produttivi

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Regioni: Giunta Marche presenta pdl investimenti produttivi

Acquaroli,superiamo assistenzialismo.Carloni, parliamo di futuro

ANCONA, 05 maggio 2021, 15:42

Redazione ANSA

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Rafforzare l'attrattività delle Marche, valorizzando, insieme al territorio, i suoi asset produttivi e tecnologici, i servizi a supporto degli investitori. È l'obiettivo della proposta di legge, a iniziativa della Giunta regionale che verrà presentata all'Assemblea legislativa per l'adozione. La normativa, hanno detto in una conferenza stampa il presidente della Regione Francesco Acquaroli e il vice presidente e assessore alle Attività produttive Mirco Carloni nasce dall'esigenza di rilanciare il sistema produttivo e imprenditoriale marchigiano, favorendo la crescita dell'occupazione e la competitività regionale.
    Definisce, in particolare, strumenti e strategie a sostegno degli investimenti delle imprese. In particolare, per quelli di elevate dimensioni e impatto sul tessuto economico locale, introduce lo strumento degli "accordi di investimento e di innovazione", con il sostegno della Regione. Le imprese possono raccogliere in un'unica proposta diverse progettualità riguardanti la ricerca e lo sviluppo, la formazione e l'occupazione, la riqualificazione energetica e ambientale, impegnandosi a incrementare l'occupazione sul territorio regionale. La crisi che ha investito l'economia marchigiana, a partire dal 2008, ha determinato nuovi scenari, rendendo evidente l'assoluta necessità di contrastare il declino aziendale e i processi di delocalizzazione. "È una legge importante perché, innanzitutto, supera una visione assistenzialistica dei territori - ha detto Acquaroli -. Non vogliamo più dare contributi per il fatto che un'impresa operi ed esista, ma li vogliamo garantire a quegli imprenditori che aiutino le Marche a recuperare la competitività. Questo è un elemento dirimente, di discontinuità per rilanciare gli ecosistemi e le filiere che possano garantire alle piccole e medie imprese di aggregarsi all'interno di dimensioni ottimali per il mercato, senza rinunciare all'artigianalità che ha contraddistinto il nostro tessuto produttivo". Acquaroli ha parlato di un "appuntamento strategico per il mandato elettorale. Perché, in una fase pandemica come quella che abbiamo vissuto, arrivare alla presentazione di un secondo testo di legge, dopo aver approvato, appena due settimane fa, quella sulle start up, è un obiettivo che conferma quanto il governo regionale sia attento alla ricostruzione di una competitività del nostro territorio, del suo asset industriale e imprenditoriale e della ricostituzione di una visione che possa riportare la nostra regione a superare questa fase di transizione e a ricollegarsi alla crescita del Paese. È una di quelle leggi che non appartengono a una parte politica, ma diventano uno strumento di rafforzamento di un sistema che garantisce sostenibilità a un sistema, occupazione ai giovani, frema l'emigrazione delle migliori energie". ha sottolineato, citando il caso della legge regionale sulle start up approvata all'unanimità in aula. È una legge, ha ribadito, che è uno "strumento essenziale per la programmazione dei prossimi sette anni dei fondi europei, per il rilancio post pandemico, per recuperare competitività, superando le logiche campanilistiche".
    Carloni ha definito il testo normativo "una somma di visioni e strategie" che crea "il presupposto di parlare di futuro. È una legge che sostiene la promozione degli investimenti, aggrega innovazione e trasformazione digitale del sistema imprenditoriale. Deve divenire patrimonio della politica marchigiana - ha insistito -: va approvata all'unanimità, siamo a disposizione per miglioramenti anche da pare dell'opposizione". Si tratta di un testo complesso, "avremmo potuto fare due o tre leggi, ma il presidente giustamente ha voluto un solo atto". Secondo Carloni "stiamo riformando le basi economiche della nostra regione nell'ottica di prospettiva, rivisitando leggi vecchi di un decennio che vanno aggiornate alle esigenze attuali. Se vogliamo che nelle Marche ci sia ancora una tenuta sociale dopo il Covid, dobbiamo rafforzare le Pmi, valorizzare chi già opera sul territorio, confermare le strategie alle esigenze imprenditoriali". La Regione, ha concluso, "non garantirà più risorse in maniera assistenzialistica, ma solo se serviranno a realizzare un aumento dell'impatto occupazionale, a favorire un trasferimento tecnologico (miglioramento di prodotto e processo produttivo), a sostenere un progetto di riqualificazione delle filiere in un'ottica di riconversione produttiva". La dotazione finanziaria è di sei milioni in tre anni, ma sarà implementata dai fondi europei, anche in un'ottica di Recovery Plan. E "ci sono partener finanziari per migliorare l'accesso al credito nell'ambito di un rating di filiera".
   

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