Via libera all'unanimità da arte
del Consiglio regionale delle Marche alla legge sullo "Sviluppo
della comunità delle start up innovative nella regione Marche",
la prima ad iniziativa della giunta regionale. Il varo del
provvedimento in aula ha segnato anche una dialettica diversa e
più collaborativa tra maggioranza e opposizione, rappresentate
dai relatori di maggioranza Marco Ausili (Fdi) e minoranza
Manuela Bora. "Far crescere una nuova generazione di
protagonisti per una nuova economia regionale incentrata
sull'innovazione, sulla conoscenza e sulla creatività" è
l'obiettivo della nuova legge regionale, ha spiegato il vice
presidente della Regione e assessore alle Attività produttive
Mirco Carloni. "Il testo normativo, proposto dalla Giunta
regionale - ha spiegato -, mira a fornire risposte innovative ai
nuovi bisogni del mercato, in grado di sviluppare nuovi modelli
economici con il supporto della finanza innovativa". La legge è
finanziata con un mliione di euro, ma "nei prossimi programmi
operativi Fesr (sviluppo regionale) e Fse (lavoro) avremo modo
di garantire un forte sostegno alla crescita e al rafforzamento
di questa comunità di soggetti operativi". Carloni ha ricordato
che, quello delle start up "è un tema strategico: non a caso è
la prima legge del nuovo governo regionale, ma è strategico per
le Marche stesse. Il fatto che il Consiglio regionale, su questo
argomento, trovi un'unanimità di intenti, è qualcosa di
significativo e un bel messaggio da mandare all'economia reale,
al mercato, agli imprenditori". Negli ultimi anni il ruolo delle
start up è divenuto sempre più rilevante, ha continuato Carloni:
"Oggi nel nostro sistema economico registriamo una velocità di
cambiamento enorme nei prodotti e nei processi produttivi, da
richiede tanto trasferimento tecnologico al loro interno. La
start up è il vero acceleratore della competitività di un
sistema industriale che vogliamo far crescere sul territorio
marchigiano. Oggi diamo il via a una legge che riuscirà a
intercettare una serie di opportunità per l'innovazione e la
digitalizzazione, che può favorire un ecosistema. Non è una
legge che finisce con un bando, ma diamo uno stimolo per far
costruire nelle Marche un ecosistema favorevole all'innovazione.
Creiamo un effetto osmotico nel sistema industriale. Lo facciamo
oggi - ha sottolineato - che siamo alla vigilia di uno dei più
grandi finanziamenti pubblici, da parte dell'Europa e dello
Stato, che calerà proprio sulla capacità di fare nuova impresa".
Carloni ha quindi sottolineato come la legge rafforzi "le
imprese innovative che vogliono stanziarsi nelle Marche. La
legge è nata da una preoccupazione forte, che riguarda tutti
coloro che fanno parte del Consiglio regionale, maggioranza e
opposizione. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un fenomeno
emigratorio giovanile senza precedenti che ha riguardato
soprattutto i laureati. Stiamo perdendo la migliore gioventù,
formata da un sistema scolastico che contribuiamo a finanziare,
costretta a costruire altrove la propria vita professionale. Con
questa normativa - ha concluso - le Marche punteranno a
invertire questa tendenza, valorizzando sul proprio territorio
la creatività e l'intelligenza dei nuovi protagonisti
dell'economia regionale".
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