E' giunta a destinazione la
Pietra d'inciampo dedicata all'internato militare italiano Mario
Corradetti e commissionata dal figlio Rossano all'artista
tedesco Gunter Demnig, che ne ha installate varie in tutta
Europa in ricordo degli ebrei deportati e morti nella Shoah, ma
anche dei prigionieri politici e, appunto, degli internati per i
più svariati motivi nei lager nazisti durante la Seconda Guerra
Mondiale. La 'Stolperstein', una pietra quadrangolare coperta da
una lastra d'ottone con la data di nascita, deportazione e, se
disponibile, morte della persona che si intende ricordare, sarà
apposta davanti alla casa-museo di Corradetti, in corso Vittorio
Emanuele 6, a Montottone (Fermo), l'8 dicembre alle 11:30, alla
presenza del sindaco e di altre autorità. Rossano aveva chiesto
alla Regione Marche un riconoscimento per il padre, ma l'ente ha
nel frattempo lasciato cadere l'iniziativa delle Pietre
d'Inciampo e così ha deciso di fare da solo, commissionando e
pagando la Stolperstein allo stesso Demnig, dopo avergli fornito
tutta la documentazione relativa alla prigionia del padre. Mario
Corradetti, nato nel 1913, fu deportato in Germania il 9
settembre 1943, dalla Grecia dove era caporale dell'Esercito
italiano per avere rifiutato di collaborare con la Wermachte.
Rinchiuso nei campi di concentramento di Sandbostel e
Wietzendorf, come internato militare italiano (Imi), uno status
che lo escludeva dallle tutele della Convenzione di Ginevra per
i prigionieri di guerra, riuscì a tornare casa dopo il settembre
1945. E' morto nel 1986. Il figlio Rossano ha trasformato
l'abitazione del padre in una casa-museo, con parecchio
materiale sugli Imi, che viene aperta in occasione delle
principali ricorrenze civili e, ovviamente, nel Giorno della
Memoria. La Pietra d'inciampo per Mario Corradetti è la prima
nel Fermano.
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