Sarà disponibile dal 2 Novembre su
Prime Video, "Come un Padre", il docufilm diretto da Alessio Di
Cosimo sulla vita e la carriera di Carletto Mazzone, detto 'Er
Magara', classe 1937, che è a tutt'oggi detentore del record di
panchine in Serie A, con ben 795 presenze ufficiali. Scritto
dallo stesso Alessio Di Cosimo, Alessandra Kre, Francesco
Trento, in collaborazione con Iole Mazzone, attrice e nipote di
Carletto, il docufilm racconta l'uomo e l'allenatore, la vita e
le imprese calcistiche di uno degli ultimi pilastri di un calcio
romantico che non esiste più, attraverso i racconti della sua
famiglia e dei suoi figli 'd'adozione'. Tutti conoscono il
Mister ma pochi sanno chi è l'uomo che c'è dietro e quanto sia
stato importante per la carriera e la vita di calciatori come
Totti, Baggio, Guardiola, Materazzi, Pirlo e altri. Un uomo
capace di restare nel cuore di tutti, gente comune e addetti ai
lavori.
Numerose sono le testimonianze di alcuni tra i tati campioni
che Mazzone ha allenato: Roberto Baggio, Pep Guardiola,
Francesco Totti, Andrea Pirlo, Marco Materazzi, ma anche Claudio
Ranieri, Giuseppe Giannini, Dario Hubner, Giovanni Galli,
Massimiliano Cappioli, Beppe Signori, Enrico Nicolini, Fabio
Petruzzi, Luigi Di Biagio, Roberto Muzzi: tutti ripercorrono la
carriera ricordando con affetto gli inizi e il loro rapporto con
Carletto per i quali è stato "Come Un Padre". Una storia che
racconta anche la famiglia Mazzone, grazie al figlio Massimo e
alla nipote Iole. "Questo film - spiegano gli autori - vuole
raccontare il calcio di una volta, verace, dove i procuratori
contavano ancora poco e allenatori come 'Magara' erano per i
loro calciatori dei veri mentori, dei padri, dei maestri. Che ti
proteggevano, ti guidavano. Modellavano la tua carriera, ma
soprattutto indirizzavano la tua vita. Guardiola, Totti, Baggio,
Pirlo, Materazzi e gli altri: Mazzone li ha fatti diventare
uomini, li ha aiutati a crescere. È stato per loro un secondo
padre. Un uomo da cui hanno imparato non solo la tattica o la
tecnica, ma soprattutto come stare nel mondo del calcio e non
solo. Hanno imparato l'umanità, l'empatia, il rispetto. Ed è
questo che raccontano i grandi campioni che lo hanno
incrociato".
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