"Dal 2016 ad oggi è stato stimato
che l'81% delle istanze di conciliazione presentate dagli utenti
contro gli operatori delle comunicazioni si sono risolte con
successo e tutto questo ha portato a rimborsi superiori a 4
milioni di euro (4.063.897,79) per famiglie e imprese
marchigiane. Sul versante definizioni, successo per il 76% delle
istanze presentate con un credito corrisposto agli utenti pari a
1.168.764,43 euro". Sono i dati del report dell'attività del
Corecom, resi noti oggi al termine del mandato quinquennale dal
presidente del Comitato Cesare Carnaroli, accompagnato dal suo
vice Domenico Campogiani. Attività che negli anni è migliorata
anche attraverso l'introduzione, nel 2018, di procedure più
veloci grazie all'utilizzo della piattaforma interattiva
Conciliaweb: il sistema centralizzato on line di gestione delle
controversie messo a punto dall'Agcom per tutti i Corecom
italiani. Ma il Corecom è anche impegno nel settore delle
telecomunicazioni e dei nuovi media attraverso la promozione di
iniziative di ricerca, l'ultima delle quali, "Liberi in rete",
ha riguardato la prevenzione ed il contrasto del bullismo e del
cyberbullismo ed ha coinvolto le Università marchigiane che
hanno dato la loro disponibilità: Macerata, Politecnica delle
Marche e Urbino "Carlo Bo". Un altro risultato ottenuto durante
il mandato di questo Corecom è stata la ripartenza nel 2017 dei
programmi dell'accesso dopo anni di stop. Frutto della
collaborazione con la sede regionale della Rai, il progetto ha
coinvolto una pluralità di soggetti, quali enti locali,
associazioni, organizzazioni sindacali e rappresentanti della
società civile, mettendo loro a disposizione uno spazio per
attività di autopromozione, utile per far conoscere alla
comunità marchigiana realtà che possono risultare di riferimento
per dare risposte ai diversi bisogni. Tre le altre iniziative
anche la 'Tv di comunità' per i territori colpiti dal terremoto
del 2016, in collaborazione con i Corecom delle altre Regioni
del Centro Italia e il coinvolgimento delle emittenti televisive
e radiofoniche locali. Infine, la difesa dell'emittenza
radiotelevisiva locale a rischio di sopravvivenza a causa dei
continui tagli all'editoria.
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