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Sanità: manifestazione lavoratori Kos Care a Villa Adria

Sanità

Sanità: manifestazione lavoratori Kos Care a Villa Adria

Stesso trattamento per dipendenti sanità privata e pubblica

ANCONA, 21 luglio 2021, 16:30

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Aspettano un rinnovo di contratto da dieci anni, un contratto che permetterebbe loro di prendere lo stesso stipendio dei colleghi della sanità pubblica e di lavorare 36 ore a settimana, invece delle attuali 38. Sono i sanitari di Villa Adria, casa di cura e centro riabilitativo privato del gruppo Kos Care, scesi in strada questa mattina ad Ancona per protestare per stipendi definiti "da fame".
    Imbracciando bandiere e sventolando cartelli, hanno provato anche a raggiungere via Flaminia per fermare il traffico. Ma i vigili urbani li hanno fatti rientrare nel perimetro della struttura che si trova tra Torrette e Collemarino. Alle 11 lì è iniziata la protesta, che interessa tutto il gruppo di sanità privata, appoggiata dalle tre sigle sindacali Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl. Su lenzuoli appesi alla recinzione della vicina linea ferroviaria hanno scritto la parola "vergogna" per sottolineare la mancanza di parità di trattamento con la sanità pubblica. "Le nostre paghe sono più leggere di 400 euro al mese - ha spiegato Valeria Simonetti, fisioterapista -, come facciamo ad andare avanti? Rischiamo la vita, una nostra collega è anche morta di Covid (Elia Fratini, deceduta il 31 marzo dell'anno scorso, ndr). Siamo laureati, il lavoro è pesante". La media di stipendio attuale per gli operatori sanitari (esclusi i medici) quali infermieri, fisioterapisti, psicologi ed Oss, è di 1.400 euro lordi. Se equiparati ai contratti dei sanitari pubblici prenderebbe circa 400 euro in più al mese. Ad appoggiare i manifestanti i rappresentanti sindacali della funzione pubblica Alberto Beltrami (Uil), Raffaele Miscio (Cisl) e Giorgio Paterna (Cgil). Un centinaio i dipendenti presenti per rivendicare il riconoscimento del contratto collettivo della sanita privata nelle strutture riabilitative. I sindacati chiedono alla Regione Marche di farsi garante di un'uniformità di trattamenti salariali e normativi e di riconoscere il 50% del rinnovo contrattuale della sanità privata come da impegni assunti in Conferenza Stato-Regioni.
   

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