A due giorni dal nuovo
incontro al Mise, in videoconferenza, sulla vertenza Elica,
continuano gli scioperi all'interno degli stabilimenti di Mergo
e Cerreto D'Esi (Ancona). Gli operai incrociano le braccia a
turno sperando che tutto ciò dia forza alla trattativa. "Il
tavolo tecnico della scorsa settimana, ha evidenziato come solo
una parte residuale di lavoro viene lasciata nel territorio: 2
tipologie di cappe resterebbero, mentre 16 modelli rimangono
oggetto di delocalizzazione e solo una parte minima di lavoro
verrebbe riportato dalla Polonia. Così non va", torna a
dichiarare il responsabile della Fiom per il distretto economico
di Fabriano, Pierpaolo Pullini. Il piano alternativo proposto
dai sindacati prevede, invece, che il Fabrianese diventi il polo
di produzione dell'alto di gamma con i suoi due stabilimenti,
dove la progettualità necessaria per sostenerlo avrebbe ricadute
di sviluppo industriale e professionale su tutto il territorio.
"In seguito alle modifiche insufficienti proposte da Elica è
ricominciata la mobilitazione e tutti i giorni si sciopera nelle
fabbriche, in previsione del nuovo incontro al Mise previsto per
il 21 di luglio, in seguito al quale ci si auspica che si apra
davvero la discussione per il futuro di Elica in Italia, futuro
per il quale siamo pronti a confrontarci, a proporre e se
servirà, anche a lottare", conclude Pierpaolo Pullini.
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