Convenzione tra
l'Università di Perugia e la Fondazione Vittorio Merloni con
l'obiettivo di investire sulla formazione dei giovani attraverso
un assegno di ricerca, che è al tempo stesso un investimento per
nuove professionalità ed un arricchimento della competitività
del territorio. L'imprenditore che guidò la Merloni
Elettrodomestici poi Indesit spa (e oggi Whirlpool), presidente
di Confindustria negli anni '80, morto cinque anni fa, si laureò
il 23 febbraio 1959 in Economia e Commercio all'Università di
Perugia con una tesi su "Aspetti economico-tecnici
dell'industria dei mobili metallici" discussa con il prof. Carlo
Merlani. In ricordo di quel periodo, la Fondazione Vittorio
Merloni, presieduta dalla figlia Maria Paola, ha avviato una
collaborazione con il Dipartimento di Economia dell'Ateneo umbro
per sostenere iniziative finalizzate all'attività di ricerca e
trasferimento tecnologico in imprese dell'Italia centrale. In
questo modo si offre un contributo per la crescita economica di
aree periferiche, attraverso la formazione di talenti che
abbiano la possibilità di restare sul territorio. Secondo Maria
Paola, l'iniziativa "esprime l'attenzione alla formazione
culturale e professionale di una nuova generazione, consapevole
che il capitale umano è la principale risorsa per lo sviluppo di
un'impresa". "Vittorio era un uomo inclusivo, lo era per
sensibilità, curiosità e rispetto verso l'altro - ha osservato
invece Luigi Abete, presidente Luiss Business School, presente
alla firma della convenzione -. Questi elementi sono ancora
necessari per affrontare i tempi moderni con meno disuguaglianze
possibili in una società più aperta. Io credo che questo sia
stato l'insegnamento più importante che Vittorio Merloni ci ha
dato come uomo e imprenditore, oggi che chiediamo all'impresa di
far convivere la sostenibilità ambientale con quella economica e
sociale senza escludere nessuno".
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