Rafforzare l'attrattività delle
Marche, valorizzando, insieme al territorio, i suoi asset
produttivi e tecnologici, i servizi a supporto degli
investitori. È l'obiettivo della proposta di legge, a iniziativa
della Giunta regionale che verrà presentata all'Assemblea
legislativa per l'adozione. La normativa, hanno detto in una
conferenza stampa il presidente della Regione Francesco
Acquaroli e il vice presidente e assessore alle Attività
produttive Mirco Carloni nasce dall'esigenza di rilanciare il
sistema produttivo e imprenditoriale marchigiano, favorendo la
crescita dell'occupazione e la competitività regionale. Tra le
novità introduce lo strumento degli "accordi di investimento e
di innovazione", con il sostegno della Regione. Le imprese
possono raccogliere in un'unica proposta diverse progettualità
riguardanti la ricerca e lo sviluppo, la formazione e
l'occupazione, la riqualificazione energetica e ambientale,
impegnandosi a incrementare l'occupazione sul territorio
regionale. "Una legge che supera l'assistenzialismo - ha detto
il presidente della Regione Francesco Acquaroli -. Vogliamo
garantire contributi a quegli imprenditori che aiutino le Marche
a recuperare competitività e che diano occupazione". Inoltre è
"uno strumento fondamentale per la programmazione del prossimo
settennato di fondi Ue". "Stiamo riformando le basi economiche
della nostra regione nell'ottica di prospettiva, rivisitando
leggi vecchi di un decennio che vanno aggiornate alle esigenze
attuali - ha spiegato il vice presidente e assessore alle
Attività produttive Mirco Carloni -. Se vogliamo che nelle
Marche ci sia ancora una tenuta sociale dopo il Covid, dobbiamo
rafforzare le Pmi, valorizzare chi già opera sul territorio,
confermare le strategie alle esigenze imprenditoriali". Per
questo Carloni ha auspicato un'approvazione all'unanimità in
aula, come è avvenuto pr la legge sulle start up.
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