E' atteso a fine giugno il giudizio
di merito del Tar Marche sul ricorso presentato dalla
consigliera regionale di parità sul mancato equilibrio di genere
nella Giunta regionale nominata dopo le elezioni del settembre
2020 con un solo assessore donna. Lo ha annunciato la stessa
consigliera Paola Petrucci, tracciando un bilancio al termine
dei suoi due mandati, durati complessivamente 10 anni. "Penso
che otterremo ragione" ha detto, ricordando di avere "segnalato
tempestivamente lo squilibrio ai nuovi vertici regionali, con i
quali però "non c'è stata alcuna interlocuzione" prima di
rivolgersi al Tar, con il sostegno di una sessantina di firme.
"Se il Tar ci darà ragione, la giunta dovrà essere rimodulata".
Intanto "nuovi ricorsi stano partendo sulla scia di quello delle
Marche, come quello della Sicilia". La consigliere regionale di
parità in dieci anni ha gestito "60 vertenze collettive di cui 8
relative ad Aziende private e 52 a Pubbliche Amministrazioni o
assimilate", in particolare nel settore sanitario. E si è anche
occupata "55 casi individuali, di cui 27 afferenti situazioni
riconducibili alle vertenze collettive e 28 ricadenti nella
provincia di Macerata", dove il ruolo è vacante dal 2015. Ma
secondo Petrucci si tratta "della punta di un iceberg: stimo che
ogni anno nelle Marche siano circa 200 le lavoratrici e i
lavoratori che si presentano negli uffici delle consigliere di
parità per discriminazioni individuali".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA