Le carceri milanesi viste
attraverso gli occhi e gli scatti dei detenuti e degli agenti di
polizia penitenziaria. Accende i riflettori sulla vita negli
istituti penitenziari della città, Opera, Bollate, San Vittore,
il minorile Beccaria, la mostra 'Ri-scatti. Per me si va tra la
perduta gente' che si terrà dal 9 ottobre, ma con apertura
straordinaria oggi, 8 ottobre dalle 19:30, al 6 novembre al Pac,
il Padiglione di arte contemporanea di Milano.
Il progetto, che si tiene per l'ottavo anno consecutivo, è
ideato da 'Ri-scatti Onlus', l'associazione di volontariato che
crea eventi di riscatto sociale attraverso la fotografia e
promosso dal Comune di Milano con il sostegno di Tod's. La nuova
edizione, patrocinata dal ministero della Giustizia e realizzata
in collaborazione con il Politecnico di Milano e con il
Provveditorato Regionale Lombardia del Dipartimento
dell'Amministrazione Penitenziaria, racconta le difficoltà ma
anche le opportunità della vita negli istituti di reclusione
cercando di andare oltre le stigmatizzazioni. A raccontare la
vita in carcere sono i detenuti e gli agenti della polizia
penitenziaria dei quattro istituti milanesi. Il corso è durato
undici mesi, con cento partecipanti (di cui sessanta detenuti e
quaranta agenti di polizia), oltre 50.000 scatti fotografici
realizzati, di cui 800 selezionati per essere esposti, e
materiali video inediti ed esclusivi per raccontare la realtà
delle carceri dal punto di vista diretto di chi le abita e di
chi le vive per lavoro. La mostra al Pac che conclude il
progetto formativo è ad ingresso gratuito.
"Il Pac continua a coraggiosamente a indagare con un inedito
sguardo fotografico le realtà più difficili e complesse del
nostro presente - ha dichiarato l'assessore alla Cultura Tommaso
Sacchi -. Dietro a questo sguardo, che in mostra diventa anche
il nostro, possiamo scoprire mondi a noi ignoti, anche se
affatto lontani, e comprendere un vissuto altro da noi".
Tutte le foto e il catalogo sono in vendita e l'intero
ricavato andrà a supportare e a finanziare interventi
architettonici volti al miglioramento della qualità della vita
nelle carceri.
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