Anche il sindaco di Milano Giuseppe
Sala è stato un 'baloss', un 'monello', come ha raccontato lui
stesso questa mattina alla scuola primaria Giacomo Leopardi di
viale Bodio, in Bovisa, durante l'intitolazione del comprensorio
scolastico Maffucci a Ermanno Olmi, che coincide con la prima
edizione del 'Baloss festival - il cinema fatto dai ragazzi'.
"Baloss è una bella parola che mi riporta a quando avevo la
vostra età ed ero - ha raccontato - praticamente
incontrollabile. Mio nonno, di cui porto il nome, si prendeva
cura di me per buona parte della giornata perché i miei
lavoravano, e mi parlava spesso in milanese. Io uscivo quasi
tutti i giorni, vivevo con il pallone tra i piedi e tornavo
quasi sempre in ritardo e, ovviamente, raccontavo bugie e cose
improbabili e mio nonno mi diceva 'te set un baloss', cioè un
birbone, un furbacchione, un modo di dire talmente affettuoso
che mi fa pensare che sia un peccato che si perdano modi di dire
che in una parola racchiudono tanto sentimento". Sala ha
dedicato un ricordo anche a Ermanno Olmi, che frequentò proprio
la scuola di viale Bodio, nei cui sotterranei si può ancora
visitare il Rifugio 87, usato durante i bombardamenti della
seconda guerra mondiale anche dallo stesso regista, come
racconta nel suo romanzo 'Ragazzo della Bovisa'. "Olmi è stato
con me soprattutto nella fase di Expo, mi ha dedicato un disegno
che custodisco gelosamente, è stato una guida - ha detto il
sindaco - con il suo modo di essere profondo e deciso".
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