Dea Capital ha cambiato pelle (e
modello di business), da operatore di private equity è diventata
una piattaforma di alternative asset manager e così, non dovendo
più attingere al mercato per avere capitali da investire, la sua
presenza in Borsa, dove da mesi gli scambi sono al lumicino, non
è più giustificata come una volta. De Agostini, che ne controlla
già il 67,062% ha deciso di ritirarla dopo 22 anni di presenza a
Piazza Afari (prima come Cdb Web Tech e dal 2007 come Dea
Capital). Nova, società interamente detenuta dal gruppo
novarese, lancerà un'offerta pubblica di acquisto volontaria sul
32,156% delle azioni che ancora non possiede del capitale a 1,5
euro. Sul listino la reazione è immediata, il titolo ha faticato
a fare prezzo e quando è entrato agli scambi si è portato verso
il prezzo annunciato con un rialzo del 29,4% a 1,482 euro.
Dea Capital avrà una "maggiore flessibilità gestionale,
oltreché un indubbio risparmio di costi. Come società non
quotata, caratterizzata da una maggiore flessibilità operativa e
organizzativa, la società sarà in grado di accelerare la sua
strategia di investimento e di creazione di valore" spiega il
documento d'offerta. Un investimento importante per De Agostini
e le famiglie Boroli e Drago, complessivamente 128,5 milioni di
euro, per proseguire nel piano di sviluppo e cogliere tutte le
opportunità che il mercato può dare alle sue sgr l'Alternative
Funds e la Real Estate.
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