Il Tribunale civile di Milano ha
disposto il sequestro conservativo fino a 25 milioni di euro di
beni nei confronti di Alberto e Roberto Moro, i costruttori del
grattacielo di via Antonini andato a fuoco come una torcia il 29
settembre dell'anno scorso, e della moglie del primo, Stefania
Grunzweig, amministratrice della società committente e
venditrice degli appartamenti.
A deciderlo sono stati i giudici Grazia Fedele e Ilaria
Gentile che, come ha riportato oggi il Corriere della Sera, di
recente hanno accolto la richiesta dei legali che rappresentano
il condominio e, dunque, gli inquilini. I due provvedimenti
cautelari d'urgenza 'congelano', in particolare, conti correnti
e immobili per un valore pari ai danni stimati da Reale Mutua
Assicurazioni per rivalersi su eventuali responsabili. Somma che
il Tribunale civile ha voluto bloccare nel timore potesse
sfuggire agli indennizzi nei confronti degli abitanti del
grattacielo all'esito del processo penale istruito dal pm Marina
Petruzzella che ha chiesto il rinvio a giudizio con l'accusa di
disastro colposo per 16 persone, tra cui gli stessi costruttori
e l'amministratrice della società committente.
I tre nell'ambito del procedimento civile ritengono di poter
dimostrare che non ci sia alcun intento di intaccare le garanzie
patrimoniali.
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