Ordini in crescita dell'88,2% nel
primo semestre dell'anno per l'industria italiana dei
macchinari. Il dato è stato diffuso nel corso dell'assemblea
annuale di Ucimu, l'Unione nazionale dei costruttori di macchine
per l'industria. Al risultato hanno contribuito sia gli ordini
interni, cresciuti del 238%, sia quelli esteri (+57,5%). Secondo
le stime di Ucimu, la produzione di macchine utensili, robot e
automazione dovrebbe crescere nel 2021 del 10,9%, a 5,7 miliardi
di euro. Le esportazioni cresceranno del 9,4% a 3,1 miliardi di
euro e il consumo del 10,9% a 4 miliardi.
L'industria delle macchine ha visto scendere la produzione nel
2020 del 20,4% a 5,18 miliardi di euro. Le consegne in Italia
sono calate del 20,3% a 2,32 miliardi e le esportazioni del
20,5% a 2.86 miliardi. In ribasso del 26,6%, a 3,56 miliardi il
consumo nazionale di macchine. Secondo la presidente di Ucimu
Barbara Colombo "i dati di consuntivo del 2020 ben raccontano
gli effetti di questa gravissima e inaspettata crisi sanitaria,
ma è evidente che l'anno si sia chiuso con risultati al di sopra
delle nostre aspettative iniziali". Nel 2021 si respira un
"clima di fiducia che cresce e si consolida di mese in mese,
come emerge dai dati di raccolta ordini". Una fiducia che
secondo Colombo "culminerà in ottobre in occasione di Emo Milano
2021", l'esposizione mondiale del settore che "sarà il primo
appuntamento espositivo internazionale dopo un anno di stop
forzato". Colombo teme che "il rincaro dei costi delle materie
prime da un lato, e la scarsa disponibilità di componenti
elettronici dall'altro" possano minare la ripresa. "Un rischio
che assolutamente non possiamo permetterci di correre - conclude
- è che questi due fenomeni raffreddino il ciclo positivo degli
investimenti, soprattutto sul mercato domestico dove gli
incentivi 4.0 stanno dando buoni frutti".
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