"Da tragedie grandi come il Covid
possiamo uscire migliori o peggiori di prima. Solo noi possiamo
scegliere e nel segno della speranza perché non possiamo
ripartire come se niente fosse". Lo ha detto Ernesto Olivero,
fondatore del Sermig, aprendo oggi all'Arsenale della Pace di
Torino la Giornata del Perdono 2021, dedicata alla memoria delle
vittime del Covid, alla presenza dei sindaci di Bergamo e di
Torino, Giorgio Gori e Chiara Appendino, e dell'arcivescovo di
Torino, monsignor Cesare Nosiglia.
"La pandemia è una vicenda molto dolorosa - osserva Gori -
non priva di aspetti positivi e insegnamenti. Abbiamo scoperto
di avere risorse spirituali e valoriali che ci hanno consentito
di non perderci e di sentirci comunità, e abbiamo imparato, a
caro prezzo, come sia fondamentale la medicina territoriale".
"Siamo di fronte a una comunità che ha sofferto tantissimo -
aggiunge Appendino riferendosi a Bergamo, tra le città più
colpite dalla pandemia nella prima fase - ma che ha anche saputo
alzare la testa e ripartire. Il Sermig, dove ci troviamo oggi,
è stato tra i primi luoghi della città a dare ospitalità. Questi
simboli, il dolore e la capacità di andare avanti, sono
ingredienti per guardare con speranza al futuro".
Nel corso dell'incontro è stata scoperta una targa, dono
della città di Bergamo, che riproduce 'Tu ci sei', la preghiera
di Ernesto Olivero posta al cimitero della città lombarda in
memoria delle vittime. "La pandemia ci ha insegnato ad essere
più solidali - conclude l'arcivescovo di Torino -. E in questo
il Sermig è stato all'avanguardia segnando quella che è la linea
del futuro".
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