(ANSA) - GENOVA, 01 APR - "Se il sindaco di Savona non avesse
accolto la nostra richiesta, avrei dovuto intraprendere un
percorso difficile e doloroso per me, per mia moglie e, un
domani, anche per il nostro bambino: quello dell'adozione,
passando dai tribunali e dalle valutazioni delle assistenti
sociali. Un iter complesso e lungo. Non sarebbe stato giusto: io
e Giulia abbiamo voluto, insieme, questo figlio. Oggi, se la
Prefettura non impugnerà la registrazione annullando l'atto,
siamo una famiglia con il nostro bambino, nato a e registrato
all'anagrafe di Savona".
Lo racconta al Secolo XIX Roberta, 36 anni, una delle due
mamme del bambino nato nei giorni scorsi e registrato a Savona
dal sindaco Marco Russo.
Roberta, sposata con Giulia vive a Savona da più di dieci anni e
sono diventate genitori il 18 marzo scorso.
"È stata la giornata di una grande manifestazione a Milano
per il diritto al riconoscimento dei figli alle coppie
omosessuali. Mi piace pensare che il nostro bambino sia nato in
una giornata di impegno civile". Un amore nato quando entrambe
lavoravano in un centro commerciale, il fidanzamento nel 2016
quindi l'avventura in Australia e al ritorno a Savona il
matrimonio.
Dopo le nozze il desiderio di allargare la famiglia. "Ci
siamo iscritte all'associazione Famiglie Arcobaleno che ci ha
supportato nel percorso della maternità. Non è semplice: siamo
andate in una clinica a Barcellona, dove è stato necessario
sottoporsi a esami, controlli e profilassi per giungere
all'inseminazione assistita. Al ritorno a Savona Giulia è stata
licenziata per la gravidanza. Non ci siamo fatte abbattere: io
ho un buon lavoro, sono guardia giurata e ho ricevuto dalla mia
azienda tutto il supporto umano e concreto che potessi
desiderare".
A poche settimane dal parto, il passo decisivo. "Abbiamo chiesto
un appuntamento al sindaco di Savona, Marco Russo. Ci ha accolto
con profonda umanità. Poi un secondo incontro, dove ha sciolto
le riserve. Non dimenticheremo quel momento". (ANSA).
Mamma arcobaleno a Savona, l'adozione era un iter doloroso
Il racconto di Roberta una delle due madri
