Un gruppo di amici con tanti ideali,
che nel 2001 parte per il G8 di Genova e si ritrova in mezzo
alla tragedia, riuscendo a scampare per buona parte alle
manganellate e alle violenze; lo psicoterapeuta Evandro
Fornasier, anche lui oltre 20 anni fa alle manifestazioni, dove
è stato fra i ragazzi arrestati e picchiati a Bolzaneto,
esperienza che racconta per la prima volta; l'allora capo
ispettore del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e
responsabile delle carceri provvisorie di Bolzaneto e san
Giuliano, il magistrato antimafia Alfonso Sabella. Sono fra le
voci di Se fate i bravi, il documentario di Stefano Collizzolli
con Daniele Gaglianone che debutta alle Giornate degli Autori
nella sezione Notti Veneziane.
Il punto di partenza del racconto, che unisce piano personale
e cronaca, sono le immagini girate da un altro regista, Andrea
Segre, parte del gruppo di amici del quale faceva parte
Collizzolli, anche narratore (insieme sono tra i cofondatori
della Zalab, che coproduce e distribuisce il film, in sala a
novembre). Seguiamo così il viaggio verso il G8, le
manifestazioni, e il precipitare della situazione, tra la
notizia della morte di Carlo Giuliani e le reazioni violente
delle forze dell'Ordine. "Quello di Genova è un racconto
interrotto, una ferita aperta, anche perché non c'è mai stata
una commissione d'inchiesta, il Parlamento non se n'è occupato,
quasi tutti i responsabili sono rimasti impuniti o le loro
posizioni sono state archiviate" spiega Collizzolli (che ha
anche scritto il documentario, con Gaglianone e Fabio Geda).
L'autore è tornato su quei fatti, grazie alle immagini
ritrovate "raccontando il percorso parallelo, mio e di Evandro.
Io mi sono salvato, lui no. Noi all'epoca non ci conoscevamo,
l'ho incontrato per il film quando cercavo consulenti e
testimoni. Abbiamo realizzato che in quelle ore eravamo molto
vicini. A quella carica coi lacrimogeni, c'erano tra noi non più
di 15 metri di distanza". La storia di Evandro " si è imposta
per la sua forza e verità. Abbiamo pensato che in un racconto
tanto plurale, una storia individuale potesse essere più
universale".
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