Un agricoltore si è rivolto al Tar
dopo che era stato dato parere negativo dall'Ambito Territoriale
di Caccia, la struttura regionale preposta alla pianificazione
degli indirizzi gestionali per lo svolgimento dell'attività
venatoria che gli aveva negato la possibilità di difendere i
propri terreni dai cinghiali e il Tar gli ha dato ragione.
Il giudice amministrativo ha giudicato illegittimo il diniego
dell'Atc e ha accolto il ricorso, ritenendo giusta l'azione di
"urgenza nel salvaguardare le superfici adibite a coltivazione e
tutelare il raccolto finale".
Plauso della Cia di Savona che sottolinea come la sentenza
imponga "il rilascio dell'autorizzazione per l'agricoltore
prevista in questi casi. Tra l'altro, secondo quanto emerso
nell'udienza, l'Atc avrebbe dato parere negativo senza
rilasciare alcun verbale. Nel Consiglio dell'Atc - prosegue la
nota degli Agricoltori -, solo i rappresentanti degli
agricoltori hanno votato a favore, ma sono rimasti in minoranza.
Un episodio sicuramente significativo e modello per altre
situazioni che vedono le imprese agricole fronteggiare, spesso
in solitudine, l'emergenza cinghiali e le incursioni della fauna
selvatica" e "un monito anche alla stessa Regione Liguria, che
prenda atto del comportamento dell'Atc: grave il ritardo e poi
il parere negativo all'istanza per autodifendere i propri
terreni dai cinghiali".
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