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Sgombero di alcune strutture in campo sinti a Savona

Sgombero di alcune strutture in campo sinti a Savona

Sindaca, ripristino legalità. Avv., violati diritti fondamentali

GENOVA, 23 giugno 2021, 15:45

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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    Dispiegamento di forze dell'ordine e soccorritori da questa mattina a Savona per lo sgombero, seppur parziale, di un campo sinti in zona Fontanassa.
    L'intervento è iniziato attorno alle 6.45 e riguarda l'abbattimento di sette edifici abusivi, oltre ad altre due costruzioni parziali, all'interno del campo, nell'ex parcheggio del vicino campo di atletica. Sono presenti polizia locale, digos, guardia di finanza, vigili del fuoco e croce rossa. Tra la trentina di residenti degli edifici abbattuti ci sono anche minorenni, inclusa una bambina disabile, che dovrebbero venir accolti in hotel in attesa degli alloggi dell'azienda regionale per le case popolari Arte, che verranno assegnati loro. Tre sono già stati individuati da tempo e altri due si sono liberati negli ultimi giorni.
    "Questa attività contempera l'esigenza di ripristino della legalità e di tutela dei soggetti fragili che risiedono nei manufatti interessati. La decisione è contenuta nelle ordinanze emesse del 2020 e regolarmente notificata ai proprietari", ha affermato la sindaca di Savona Ilaria Caprioglio (centrodestra).
    Nel campo per il 30 giugno è preannunciata la chiusura del contatore dell'acquedotto per insoluti.
    Maria Gabriella Branca, avvocata che tutela i diritti degli abitanti del campo, parla invece dell'intervento odierno come di una "grave violazione dei diritti fondamentali", denunciando "evidenti episodi di violenza". "Stiamo predisponendo il ricorso al Tar contro il regolamento emanato dal Comune", "contrario alle norme europee e alla legge regionale". "Stiamo parlando di popolazioni sinti e rom che sono nomadi per definizione.
    L'obbligo per le città è trovare loro piattaforme in cui possano vivere, lavorare, avere affetti e famiglie e poter ricevere parenti e conoscenti. Questo avviene in tutta Europa, quindi qui siamo in una situazione di grave violazione dei diritti fondamentali". Oggi, poi è mancato il "minimo di preavviso", "non hanno avuto nemmeno il tempo di portare via le loro cose".
    In serata la demolizione dei manufatti abusivi all'interno del campo sinti di Savona non risultava ancora conclusa. Al termine della giornata il Comune ha concordato una soluzione abitativa alternativa per due nuclei familiari, per un totale di 15 persone. Altri due nuclei, per un totale di 10 persone parzialmente non residenti, fa sapere il sindaco Ilaria Caprioglio, "hanno rifiutato sia la proposta di alloggio arredato sia la proposta di ospitalità alberghiera. Nei prossimi giorni proseguirà l'attività di messa in sicurezza e di mediazione come ho provveduto a spiegare anche al vescovo, nel corso di un incontro avuto questo pomeriggio". Le ruspe sono arrivate al campo nomadi questa mattina poco prima delle 7, e alle 9 è iniziato l'abbattimento delle strutture abusive. L'intervento, seppure prospettato più volte negli scorsi mesi, non era stato annunciato. Nessuno sgombero invece, al momento, per i sinti che risiedono in camper o roulotte; il prossimo 30 giugno, però, verrà loro interrotta la fornitura d'acqua potabile (al momento i sinti sono allacciati abusivamente a una utenza dedicata alla protezione civile, i cui costi sono a carico di un'azienda partecipata). La vicenda è dunque destinata a evolversi nei prossimi giorni.

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