"Io credo che Francesco avrebbe
ascoltato il grido delle persone che ci dicono di non voltarci
dall'altra parte perché abbiamo bisogno di voi". Padre Enzo
Fortunato, frate minore conventuale e direttore della sala
stampa del Sacro Convento di Assisi, spiega così quello che
sarebbe stato il messaggio di San Francesco di fronte alla
pandemia. Lo ha detto a margine della presentazione, al Teatro
Carlo Felice di Genova, del volume "Francesco il ribelle. Il
linguaggio, i gesti, i luoghi di un uomo che ha segnato il corso
della storia". "Ci troviamo di fronte a una personalità che ha
segnato profondamente la storia, una spiritualità indissolubile
che dura nel tempo, perché fa riferimento alla perennità del
Vangelo. E oggi, per la nostra epoca, ci consegna un grande
messaggio, anche alla luce del dramma della pandemia che abbiamo
vissuto - prosegue - io ho cercato di cesellare il
racconto con gli incontri vissuti ad Assisi, e allora c'è un
momento che guarda alla storicità di Francesco è un altro che la
applica, la vive, nel mondo di oggi. E in questo senso è un
messaggio esplosivo. Io vorrei rilanciare ciò che Papa
Francesco ci ha detto - conclude Padre Fortunato - la peggiore
cosa della pandemia sarebbe sprecare questa crisi. Io ho posto
una grande domanda alle persone che guardano a Francesco, e cioè
che cosa ci ha lasciato di buoni questa pandemia. Io credo che
se riusciamo a cogliere le piccole o grandi luci che abbiamo
avvertito il mondo sarà migliore".
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