La cessione del ramo d'azienda
dell'Information technology di Bnl Bnp Paribas a favore della
Cap Gemini, con circa 250 lavoratori, dell'aprile 2022, è stata
dichiarata inefficace dal Tribunale del Lavoro di Roma che ha
così ordinato alla banca di ripristinare il rapporto di lavoro
con i dipendenti. Nella sentenza, datata 10 luglio, il giudice
ha anche condannato Bnl e Cap Gemini al pagamento delle spese di
lite e al rimborso fortettario delle spese generali.
Gioiscono i sindacati che avevano promosso l'azione
giudiziaria all'indomani dell'annuncio dell'operazione e
promosso due scioperi. "Con questa sentenza - fa sapere la
responsabile di coordinamento Fisac Cgil Bnl - registriamo una
prima importante vittoria che dimostra la giustezza della lotta
che abbiamo portato avanti, come coordinamento insieme alla
segreteria Fisac, sulla infondatezza di questa cessione di ramo
d'azienda". "Il management di Bnl ha operato questa cessione
dell'It a Capgemini: una modalità grossolana di risparmio del
costo del lavoro, senza al contrario usare gli strumenti
previsti dalla categoria sul fronte esuberi e utilizzo del
fondo". Ora è in previsione un nuovo pronunciamento del
tribunale di Roma per quanto riguarda, invece, la cessione dei
sistemi di backoffice di Bnl ad Accenture. "Aspettiamo fiduciosi
questo prossimo intervento, che riteniamo essere anch'esso
illegittimo e frutto di una stessa errata logica industriale".
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