Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Ndrangheta, struttura 'locale' a Roma, 67 a rischio processo

'Ndrangheta, struttura 'locale' a Roma, 67 a rischio processo

A capo del gruppo criminale Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro

ROMA, 03 febbraio 2023, 18:27

Redazione ANSA

ANSACheck

- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA
- RIPRODUZIONE RISERVATA

I pm della Dda di Roma hanno chiuso l'indagine relativa alla prima 'locale' di 'ndrangheta che era attiva da anni nella Capitale. L'atto è stato notificato a 67 persone che ora rischiano di finire sotto processo anche per l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso.
    Secondo l'impianto accusatorio del pm Giovanni Musarò, a capo dell'organizzazione c'erano Antonio Carzo e Vincenzo Alvaro, entrambi appartenenti a storiche famiglie di 'ndrangheta originarie di Casoleto, centro in provincia di Reggio Calabria.
    La 'locale' operava a Roma dopo avere ottenuto il "via libera" dalla casa madre in Calabria. Tra i reati contestati anche cessione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, estorsione aggravata e detenzione illegale di arma da fuoco.
    Le indagini hanno evidenziato come fino al settembre del 2015 non esistesse una "locale" nella Capitale, anche se sul territorio cittadino operavano numerosi soggetti appartenenti a famiglie e dediti ad attività illecite. Nell'estate del 2015, Carzo avrebbe ricevuto, secondo quanto accertato dagli inquirenti, dall'organo collegiale posto al vertice dell'organizzazione unitaria (la Provincia e Crimine), l'autorizzazione per costituire una struttura locale che operava nel cuore di Roma secondo le tradizioni di 'ndrangheta: riti, linguaggi, tipologia di reati tipici della terra d'origine.
    Il gruppo agiva su tutto il territorio di Roma con una gestione degli investimenti nel settore della ristorazione (locali, bar, ristoranti e supermercati) e nell'attività di riciclaggio di ingenti somme di denaro.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza