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Appia Regina Viarum, si cerca il suo primo Miglio

Appia Regina Viarum, si cerca il suo primo Miglio

Tra tabernae e monete, da scavi a Caracalla ipotesi su via Nova

ROMA, 24 gennaio 2023, 15:46

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Una nuova fila di tabernae. Tracce di crolli (terremoti o abbandono?). E reperti unici, dalla lucerna con Giove che cavalca l'aquila di fine III secolo alla testina di fanciullo di età giulio-claudia o la rarissima moneta quadrata di emissione papale. Sono le prime testimonianze emerse dallo scavo Appia Regina Viarum, progetto di archeologia pubblica della Soprintendenza Speciale di Roma avviato nel 2018 con fondi europei del Cipe e proseguito in collaborazione con l'Università Roma 3, che proprio di fronte alle Terme di Caracalla ha riportato alla luce edifici, strutture e reperti dal II secolo fino all'età moderna, alla ricerca di risposte sulla topografia e l'evoluzione di questa area.
    La prima domanda, resa ancora più urgente dalla recente corsa alla canditura Unesco, racconta la Soprintendente Speciale di Roma Daniela Porro, "riguarda l'Appia 'perduta', o meglio quel primo tratto dell'Appia antica, la grande strada che partiva da Porta Capena per dirigersi verso sud". Dove passava e come si snodava? Già perché come raccontano mura e reperti oggi nello scavo ben in vista alle pendici di Caracalla, qui di "traffico" ce n'è sempre stato molto. Soprattutto a destare gli studiosi è quella distanza, 30 metri ovvero 100 piedi romani, tra le tabernae appena ritrovate e quelle di età severiana, realizzate per la costruzione delle Terme. "La misura - spiega Mirella Serlorenzi, direttore scientifico dell'indagine - è proprio quella citata dalle fonti e da un frammento della Forma Urbis per la via Nova Severiana, costruita all'inizio del III secolo d.C.dall'imperatore Settimio Severo. Ma dove passasse, se si sovrapponesse alla via Appia, se l'allargasse o fosse una complanare per il deflusso del pubblico non lo sappiamo". E forse resterà un mistero, con i lavori che si devono fermare a 6 metri per l'acqua che zampilla dal terreno. Due sopra gli 8 del basolato.
   

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