Tre musicisti interpreti del
repertorio della musica d'oggi - Dan Flanagan violino, Francesco
Prode pianoforte, Adam Vidiksis percussioni - che eseguono prime
assolute di sedici compositori di diverse generazioni,
nazionalità e percorsi artistici, avvalendosi dell'apporto
dell'elettronica e di video d'artista. E' il mix di note, suoni
e videoinstallazioni di Liminal space, il concerto che la
Filarmonica Romana propone l' 8 ottobre alle 18:30 nella sua
sede di via Flaminia 118. Il progetto multimediale - a cura di
John Crawford (video artist director), Riccardo Santoboni (live
electronics), Giovanni Costantini (regia del suono) con la
collaborazione della coreografa Lisa Naugle per I movimenti
coreografici dei video - è frutto della collaborazione tra
l'Università degli Studi Tor Vergata, tre università americane
California (Irvine, California - Berkeley e Temple University -
Filadelfia) e il Conservatorio di Musica Santa Cecilia. Ad
accomunare questi lavori, è l'essere stati prodotti tutti
durante la pandemia. L' emergenza provocata dal virus -
spiegano i promotori - ha messo in crisi ogni scala di valori. I
compositori e video-artisti esprimono come hanno affontato la
realtà in quel periodom e mostrano la personale resilienza,
attraverso il linguaggio dei suoni, della danza, del video. ''In
antropologia - osserva Santoboni -, la 'liminalità' è la qualità
dell'ambiguità o del disorientamento che si verifica nella fase
intermedia di un rito di passaggio, quando i partecipanti non
mantengono più il loro status pre-rituale, ma non hanno ancora
iniziato la transizione allo status che avranno quando il rito è
completato. Di solito la liminalità è il momento più creativo:
infatti i partecipanti tendono ad adattarsi alla nuova
situazione attraverso la resilienza". Da questa condizione sono
nate le sedici nuove composizioni.
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