Il procuratore generale di Roma ha
chiesto di confermare, nell'ambito del processo di appello, le
condanne per gli imputati coinvolti nella vicenda del crollo di
due palazzine di edilizia popolare ad Amatrice, che causò 19
vittime, a seguito del terremoto del 24 agosto del 2016. Al
termine della sua requisitoria il pg Francesco Mollace ha
chiesto di ribadire i nove anni di reclusione inflitti a
Ottaviano Boni, all'epoca direttore tecnico dell'impresa
costruttrice Sogeap, i sette anni a Corrado Tilesi, ex assessore
del Comune di Amatrice e i cinque anni a Maurizio Scacchi,
geometra della Regione Lazio-Genio Civile. Per Luigi Serafini,
la Corte d'Appello ha disposto lo stralcio della posizione,
rinviando all'udienza del 22 settembre, per accertare le sue
condizioni di salute mentre il quinto imputato, Franco Aleandri,
allora presidente dell'Iacp, è nel frattempo deceduto. La
procura generale contesta i reati di omicidio colposo plurimo,
crollo colposo, disastro e lesioni. Il tribunale aveva
condannato tutti gli imputati e i responsabili civili (Ater,
Regione Lazio e il Comune Amatrice) al risarcimento dei danni in
favore delle parti civile da quantificare in sede civile.
"Siamo soddisfatti delle richieste del sostituto procuratore
generale Francesco Mollace - ha detto l'avvocato Wania Della
Vigna, legale che rappresenta nel procedimento quaranta parti
civili - che ha aperto la sua requisitoria con l'immagine dei
crolli, dei morti di Amatrice: immagini di dolore, di morte. Il
pg ha ribadito che il rispetto per i morti va fatto con assoluto
rigore delle analisi delle carte processuali". Il processo è
stato aggiornato al prossimo 22 settembre.
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