La madre e il fratello di Maddalena
Urbani, la figlia 21enne del medico-eroe Carlo Urbani che per
primo isolò il virus della Sars, si sono costituti parte civile
nel processo a carico di Abdulaziz Rajab, il pusher siriano
accusato di omicidio volontario con dolo eventuale, in concorso
con Kaoula El Haouzi (amica della vittima), per la morte della
ragazza avvenuta il 27 marzo dello scorso anno.
La giovane venne trovata priva di vita nell'abitazione dello
spacciatore, nella zona di via Cassia, a Roma. Secondo quanto
ricostruito dagli inquirenti la morte fu causata da un mix di
droga e farmaci. Per questa vicenda la Procura ha chiesto ed
ottenuto il giudizio immediato. Il procedimento, che si svolge
davanti ai giudici della prima corte d'Assise, è stato
aggiornato al prossimo 5 aprile quando saranno sentiti
consulenti tecnici e gli amici del siriano che arrivati
nell'appartamento tentarono di rianimare la giovane. Il pusher
64enne, difeso dall'avvocato Andrea Palmiero, lo scorso ottobre
era stato condannato a 2 anni e 8 mesi in rito abbreviato per
detenzione di droga finalizzata allo spaccio.
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