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Da gennaio a maggio 26 concerti in ateneo la Sapienza di Roma

Da gennaio a maggio 26 concerti in ateneo la Sapienza di Roma

Dal 18/1 seconda parte stagione dell' Istituzione Universitaria

ROMA, 13 gennaio 2022, 16:42

Redazione ANSA

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Gidon Kremer, Ton Koopman, Vivica Genaux, Les Arts Florissants, SIGNUM Saxophone Quartet, Europa Galante, Benedetto Lupo, Ottavio Dantone... sono alcuni dei protagonisti che saranno in scena nell' Aula Magna della Sapienza di Roma per la seconda parte della stagione della Istituzione Universitaria dei Concerti. Da gennaio a maggio sono in programma 26 appuntamenti con interpreti d'eccezione e proposte musicali che spaziano dalla polifonia rinascimentale di Gesualdo ai capolavori di Haydn, Mozart, Schubert, Brahms, Schumann, Franck, Šostakovič. Cicli dedicati a Rachmaninov, Ravel, Skrjabin, Schönberg, Schubert affidati a specialisti come Alexander Romanovsky, Roberto Cominati, il Gringolts Quartet, il Quartetto di Cremona e Mariangela Vacatello. Per la contemporanea, prima italiana per "La Passione secondo San Marco" del polacco Paweł Mykietyn. Spazio alla nuova generazione con il violinista Giuseppe Gibboni vincitore del Premio Paganini, i talenti dell'Avos Project e i jazzisti vincitori del Premio Lelio Luttazzi. Ad aprire, il 18 gennaio, sarà il quartetto di Cremona, che dopo i cicli degli anni scorsi su Beethoven e Mozart, che proporrà un nuovo percorso dedicato a Schubert. In chiusura, il 14 maggio, tornano l'Orchestra da Camera Canova e il direttore Enrico Saverio Pagano, artisti in residence IUC che hanno inaugurato la stagione lo scorso 320 settembre, per una serata Mozart con il clarinettista Tommaso Lonquich.
    "C'è tutto quello che il pubblico si aspetta dalla Iuc - dice il direttore artistico Giovanni D'Alò - I grandi nomi della scena internazionale ma anche i talenti emergenti, i capisaldi del repertorio da concerto e il piacere di scoprire generi solitamente meno presenti come la polifonia rinascimentale che tanto successo ha avuto nelle ultime stagioni. Non mancano poi finestre sulla contemporaneità, aperture al jazz e proposte crossover che rendono più imprevedibile il cartellone".
   

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