(di Elisabetta Stefanelli)
Le mura del confino ora delimitano un campo di calcio
nell'isola dove la privazione della libertà si è trasformata
nel sogno dell'Europa. Ventotene isola di storia e di storie,
perché è dalle persone che nasce la comunità senza confini, si
illumina della cerimonia conclusiva della Scuola d'Europa 2021.
Proprio ai piedi di quel campo di calcio con il ricordo di
Antonio Megalizzi, l'inaugurazione del murales federalista
realizzato da LDB e il concerto di Francesco Taskayali che qui
in residenza artistica ha dato vita ad una serie di brani
eseguiti oggi in anteprima col pianoforte nella piazza battuta
dal vento. Tutto nasce dalla tenacia della Scuola fondata
dall'associazione La Nuova Europa, che ha portato questa volta
40 ragazzi a Ventotene per i lavori, conclusi oggi, della
sessione autunnale. La cerimonia conclusiva è stata introdotta
del presidente dell'ACRI ed ex ministro dell'Istruzione
Francesco Profumo e da Roberto Sommella, presidente
dell'associazione La Nuova Europa.
I ragazzi hanno poi ascoltato l'intervento commosso di Luana
Moresco, presidente della fondazione Antonio Megalizzi, giovane
giornalista vittima della strage dell'11 dicembre 2018 a
Strasburgo. Nella sua testimonianza Moresco ha fatto vivere a
tutti i presenti la passione e l'opera di divulgazione di
Megalizzi tramite la radio Europhonica, che ci ricordano ancora
oggi l'importanza di avere una casa che possiamo chiamare Unione
Europea. Ed è per questo che qui a Ventotene nascerà una web
radio europea che porterà proprio il nome di Antonio Megalizzi,
grazie all'opera del sindaco Gerardo Santomauro. Al centro
Polivalente oggi è stato anche scoperto il murales del writer
LDB, un'opera, ha affermato l'artista, che raffigura un aiuto
primordiale, nello spirito del quale si muovono le associazioni
e le fondazioni che si battono per un'Unione federalista: un
adulto che allaccia le scarpe ad un bambino con un cielo dietro
illuminato dalle stelle d'Europa. La cerimonia si è conclusa con
il concerto del compositore e pianista Francesco Taskayali.
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