La Polizia di Stato di Roma, grazie
alla segnalazione di un archeologo, ha sequestrato reperti
storici di inestimabile valore ed ha denunciato 3 persone per
ricettazione e violazione degli articoli 175 e 176 del codice
dei beni culturali e del paesaggio. Era seduto a un bar nel
quartiere Tuscolano, a Roma, quando un archeologo ha visto
scaricare da un furgone all'esterno del locale reperti di
valore. Così l'uomo ha dato l'allarme al Nue 112.
Quando sono arrivati sul posto gli agenti del commissariato
Appio, diretto da Pamela De Giorgi, hanno trovato, oltre al
gestore del bar, anche un ristoratore intenti a scaricare dal
furgone dei reperti storici di elevato pregio.
"Cercavamo oggetti di arredo per esterni e li abbiamo acquistati
on line" così si sono giustificati i due uomini, un 25enne e un
64enne, entrambi romani, fornendo il nominativo della
venditrice.
La 76enne, raggiunta dagli agenti nella sua abitazione, si è
mostrata molto sorpresa dal valore degli oggetti acquistati dai
due commercianti, tant'è che li aveva ceduti senza alcun
compenso e contemporaneamente ha indicato altri reperti in suo
possesso.
Al termine dell'operazione acquirenti e venditrice sono stati
denunciati per ricettazione e violazione degli articoli 175 e
176 del codice dei beni culturali e del paesaggio. Sequestrati
tra gli oggetti un'anfora, un capitello in travertino di epoca
medievale e delle statue. Da quantificare il valore.
Mentre effettuavano gli accertamenti gli agenti hanno avvertito
odore di marijuana provenire da un tavolo dove erano seduti
quattro giovani ed effettivamente due di loro avevano dell'erba.
I poliziotti hanno poi perquisito le loro abitazioni e a casa di
un 22enne romano sono stati trovati circa 130 grammi di hashish
e marijuana, nonché il materiale per pesare le singole dosi. Il
ragazzo è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di
sostanze stupefacenti.
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