"L'arte riesce ad esprimere quello
che è inesprimibile": così il decano dei cardinali, Giovanni
Battista Re, ha commentato la proiezione del cortometraggio 'The
Last Supper' nella Chiesa degli Artisti, a piazza del Popolo a
Roma. L'installazione artistica, ispirata all'Ultima Cena di
Leonardo, è stata realizzata dal regista Armondo Linus Acosta,
con la collaborazione di Vittorio Storaro, Dante Ferretti e
Francesca Lo Schiavo.
"E' un modo diverso per entrare nel mistero del Corpus Domini
che celebriamo in questi giorni", dice mons. Walter Insero,
Rettore della basilica di Santa Maria in Montesanto. "Per le
principali feste chiediamo sempre ad un artista di donarci
un'opera che ci aiuti a riflettere sul mistero che celebriamo.
Sono artisti credenti o non credenti perché sulla via della
bellezza si può camminare insieme, ci può essere un dialogo
costruttivo". Parlando dell'opera di Leonardo, don Insero la
definisce un "fermo immagine: Gesù dice: 'qualcuno di voi mi
tradirà' e tutti sono ritratti in questo momento. L'Eucaristia è
una risposta all'amore tradito, all'infedeltà dell'uomo.
L'Ultima Cena, oltre al suo significato religioso, è espressione
della condivisione. Solo quando si divide quello che si ha, si
moltiplica e ve ne è per tutti. Come ci dice Papa Francesco:
nessuno si salva da solo". Questa opera, che potrà essere
ammirata fino a domenica, "sia segno di un nuovo inizio, della
speranza di uscire dalla pandemia. Anche la bellezza -
sottolinea il cappellano degli artisti - ci aiuta a lenire le
ferite e le sofferenze".
Quest'opera - secondo il regista Acosta - "mette insieme lo
spirito e l'arte. Lavorare in un film cone questo è stata una
grazia perché c'è qualcosa di più grande attorno a questo".
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