Quattro primi premi alla Francia per
le categorie Ibridi di Tea, Arbustive, Sarmentose, Fragranza ed
un oro alla Spagna per la categoria Floribunde. Si è conclusa la
79esima edizione del "Premio Roma per le Nuove Varietà di Rose",
concorso internazionale promosso da Roma Capitale in
collaborazione con il Dipartimento Tutela Ambientale. Ancora
un'edizione segnata dal Covid che, per il secondo anno
consecutivo, obbliga allo svolgimento a porte chiuse, senza il
contributo della Giuria Internazionale, con la sola
partecipazione della Giuria Permanete.
"Siamo lieti di ospitare nella nostra città questo
prestigioso premio internazionale che ancora una volta la
pandemia in corso non ci consente di celebrare come merita e
come abbiamo sempre fatto negli anni precedenti. Il Concorso è
un'eccellenza dovuta alla professionalità dei giardinieri
capitolini, un settore strategico per la cura del verde urbano
che stiamo potenziando con uomini e mezzi. La nostra città, tra
le più verdi d'Europa, custodisce un patrimonio ambientale
prezioso che tuteliamo, rigeneriamo e curiamo con una
pianificazione capillare delle operazioni e grandi investimenti"
ha commentato la Sindaca di Roma Virginia Raggi. All'edizione
appena conclusa che come ogni anno si è svolta il terzo sabato
di maggio hanno partecipato 106 nuove varietà di rose. A
presentarle 27 ibridatori provenienti da dieci Paesi: Belgio,
Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Inghilterra, Italia,
Stati Uniti d'America, Paesi Bassi, Spagna. Cinque le
categorie premiate: Floribunde, Arbustive, HT (Hybrid Tea, ossia
Ibridi di rosa Tea) Sarmentose (rose rampicanti) e Premio
Fragranza. Il concorso istituito nel 1933 ed interrotto per un
decennio a causa della guerra elegge le migliori varietà di rose
"inedite", non destinate al commercio ma alla ricerca
florovivaistica. Il Premio Roma rappresenta un evento di enorme
prestigio essendo, inoltre, il secondo più antico al mondo dopo
il concorso di Bagatelle istituito in Francia nel 1907. Fino
al 1940 il concorso si svolse a Colle Oppio, in quello che fu il
primo Roseto di Roma ma nel 1951 riprese nell'attuale sede sul
Colle Aventino
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