“In Italia, prima della pandemia, avevano accesso allo smart working tra le 800 mila e le 900 mila persone. Gli ultimi dati ci dicono che il lavoro da casa ha interessato 4 milioni di persone nel secondo trimestre del 2020, con percentuali che sono schizzate fino al 50% del totale, nei mesi più duri di pandemia”. Sono le parole di Laura Di Raimondo, Direttore di Asstel, che è intervenuta all'evento "La rivoluzione del lavoro e delle competenze, tra smart working e phygital” inserito all’interno del programma della Milano Digital Week 2021.
“L’esperienza dello smart working, nonostante la drammaticità del momento e le condizioni di emergenza e di incertezza, sta dimostrando le straordinarie possibilità intrinseche all’infrastruttura digitale - ha aggiunto - offrendo l’opportunità di ripensare l’attuale assetto aziendale per prepararsi a quando la situazione di emergenza sarà superata. Lo confermano i numerosi accordi e protocolli stipulati in questi mesi tra le grandi aziende, incluse quelle della filiera delle telecomunicazioni, dove è centrale il tema della contrattazione collettiva, sempre più in chiave gestionale”. Secondo Asstel, la prerogativa del lavoro agile, che resterà anche dopo l'emergenza sanitaria, pone in evidenza la necessità, per le nuove generazioni, di guadagnare maggiori competenze digitali. “Ai ragazzi oggi suggerisco di investire in formazione e sviluppo di competenze digitali: in Asstel infatti, crediamo che i progetti di alfabetizzazione digital debbano partire sin dai primi anni e proseguire lungo tutto il percorso scolastico, per rendere i giovani studenti, cittadini digitali responsabili di domani, lavoratori in grado di cogliere con successo le nuove opportunità di inserimento e crescita professionale. Il lavoro del futuro avrà bisogno di un mix di idee, studio e formazione, per realizzare una collaborazione efficiente tra uomo e macchina, beneficiare della tecnologia insomma ma dominandola”.
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ASSTEL