(di Francesco Fabbri)
(ANSA) - ROMA, 05 NOV - Dall'impegno di lungo corso di Bmw
per la sostenibilità al nuovo ruolo dei dealer, dalla crisi dei
semiconduttori alla pandemia, senza far mancare un appunto nei
confronti dell'Unione Europea che "mette paletti ai costruttori,
ma deve facilitare la costruzione delle necessarie
infrastrutture". E' un discorso di ampio respiro quello che
l'ANSA, in esclusiva, ha potuto affrontare assieme a Pieter
Nota, membro del consiglio di amministrazione di Bmw Group con
responsabilità nel settore vendite, clienti e brand in una sala
riservata dello showroom della doppia elica nel cuore di Roma.
Impossibile non partire dai risultati finanziari di Bmw,
comunicati proprio nelle scorse ore: ricavi per 27,47 miliardi
di euro nel terzo trimestre, nonostante la crisi pandemica,
prima, e quella dei semiconduttori, dopo. Oltre le aspettative.
"Anche noi abbiamo perso qualcosa nella produzione per la crisi
dei chip - ammette Nota - ma meno dei competitor diretti,
gestendo meglio la contingenza e rimanendo leader nel settore
premium. I buoni risultati - ci spiega Nota - derivano da una
serie di operazioni finanziarie, ma soprattutto dalla forte
domanda dei nostri prodotti e da un'offerta ampia e variegata,
che nei modelli elettrificati ci sta dando grandi
soddisfazioni". Naturale, dunque, affrontare il discorso delle
nuove motorizzazioni, soprattutto dopo che G20 e COP26 appena
conclusi hanno messo la sostenibilità al centro dei lavori.
"L'impegno di Bmw nell'evoluzione della mobilità a basso
impatto fa parte della nostra strategia - ricorda - e da molti
anni investiamo in ricerca e sviluppo. Facciamo nostro
l'obiettivo di diminuzione di 1,5 gradi entro il 2050 con una
serie di azioni concrete nella produzione. La nostra gamma,
d'altra parte, è totalmente declinata alle motorizzazioni di
nuova generazione, che non sono soltanto quelle elettriche. Noi
- prosegue - stiamo investendo anche nell'idrogeno. Abbiamo
annunciato la vendita dal prossimo anno del suv X5 Hydrogen
Next, e crediamo che l'idrogeno possa essere il futuro per
l'alimentazione dei auto e veicoli di grandi dimensioni. Non
subito, magari nel 2060, 2070. Ma - sottolinea - il problema non
è soltanto la ricerca. Sono le infrastrutture il vero collo di
bottiglia. L'Europa - sottolinea Nota - chiede ai produttori un
abbattimento delle emissioni, ma deve anche rendere possibile la
costruzione delle necessarie infrastrutture di ricarica". E
ricorda che entro il 2023 ci sarà un veicolo Bmw Group
totalmente elettrico in ogni segmento della gamma.
La declinazione elettrica di Bmw prosegue a pieno ritmo, non
soltanto per quanto riguarda il marchio principale, ma anche per
Mini e Rolls-Royce. "Mini, fin dalla nascita, è un punto di
riferimento, un'icona del settore automobilistico. Da 20 anni -
prosegue - fa parte della 'famiglia' Bmw, e la sua gloriosa
storia si è ulteriormente arricchita. Adesso, proprio per la sua
peculiarità, diventerà dal 2030 il primo marchio completamente
elettrico del Gruppo. Nel 2025 arriveranno in nuovi modelli".
Diversa, ma non troppo, la sorte di Rolls-Royce: anche il
brand di superlusso britannico, nel Gruppo di Monaco di Baviera
dal 2003, si prepara allo switch-ogg. Nelle scorse settimane è
stato annunciato per il 2023 il lancio di Spectre, la prima
vettura totalmente alimentata dalla spina sotto l'insegna dello
'Spirit of Ecstasy'. E, con ogni evidenza, fa varcare al più
blasonato dei marchi globali una soglia dalla quale non è
previsto il ritorno. "E' - sottolinea Nota - soltanto l'inizio
per Rolls-Royce, che dal 2030 sarà solo elettrica: un prodotto
che mantiene lo standard luxury, unito a un confort di guida
nuovo e ineguagliabile".
"Tutto questo - ci dice ancora Nota - rientra in un'ottica
unitaria di Bmw Group: quello di anticipare il futuro, essere al
passo con l'evoluzione del settore. E la concept iVision
circular presentata lo scorso settembre si chiama così perché
concretizza la nostra visione di una sostenibilità che guarda
lontano".
Infine, un passaggio sullo showroom che ci ospita: un
esperimento globale. Non un classico autosalone, ma un luogo
totalmente digitale, votato all'elettrico, dove specialisti - si
chiamano proprio così - accolgono l'acquirente e non solo lo
aiutano nel 'disegnare su misura' la propria vettura a seconda
dell'uso, delle necessità, delle possibilità, ma la fanno anche
'vedere' in un ambiente tappezzato di megascreen, nel modo più
reale possibile e a grandezza quasi naturale. Ovviamente è anche
disponibile il classico test drive. Poi, solo successivamente,
si approda all'acquisto. "E' il futuro delle vendite - conclude
Nota - che coniuga l'hi-tech con lo 'human touch'. E Bmw, come
vede, non trascura nulla". (ANSA).