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Eit: Ghezzi, finanziamo innovazione, 3 mld per 2021-27

Per contrasto Covid 60 milioni per 200 progetti in 32 paesi

Redazione ANSA MILANO
Sara Bonifazio (ANSA) - MILANO, 10 MAR - L'Istituto europeo per l'innovazione e la tecnologia, creato oltre 12 anni fa dall'Unione Europea per rafforzare la capacità di innovazione ha messo le sue risorse al servizio della lotta al Covid e ora, progetta la strategia dei prossimi anni guardando ai Paesi rimasti più indietro, tra questi l'Italia. "Prendere in mano l'Eit nel picco della pandemia è stato difficile - racconta all'ANSA Gioia Ghezzi che a luglio 2020 ne ha assunto la presidenza - questo mentre l'Europa stava facendo il salto verso Horizon Europe" il programma quadro di ricerca e innovazione per il periodo 2021-2027. "I nostri fondi sono aumentati del 25% per prossimi 7 anni a 3 miliardi di euro. E' il riconoscimento che Eit porta a casa i risultati" commenta la presidente Ghezzi. Nata a Milano nel 1962, una laurea in Fisica e un MBA alla London Business School. Partecipa al comitato scientifico di Confindustria, è vice-president Smart City & Sustainabilità di Assolombarda. La strategia che Gioia Ghezzi ha disegnato per i prossimi anni non cambia, con l'impegno a trovare nuovi ecosistemi mettendo innovazione, education, ricerca e business a stretto contatto, superando le barriere nazionali. "Lavoreremo ancora di più per aumentare l'impatto regionale e nei paesi che sono più indietro rispetto alle statistiche dell'unione europea" e uno di questi purtroppo è l'Italia. La seconda novità è "l'accelerazione dell'investimento in istituti alta formazione per aumentare le capacità imprenditoriali e l'esperienza degli studenti". Infine due nuovi kic (Knowledge and Innovation Community ) uno dedicato alle 'culture e creative sector industries' "per creare innovativi ecosistemi dal punto di vista culturale e creativo - spiega GIoia Ghezzi - in un panorama europeo iperframmentato, e molto vecchio per pensare in modo moderno e digitale per creare belle esperienza che diventano business in grado di sostenersi" e "successivamente, si stima intorno al 2025, uno dedicato al 'water marine and maritime sector ecosistem', temi critici in questo periodo di cambiamento climatico". Il bilancio dei primi 8 mesi della sua presidenza è un successo. La pandemia non ha fermato le idee, anzi l'Istituto europeo per l'innovazione e la tecnologia ha messo in campo 60 milioni di euro per rispondere alla crisi e finanziato 200 progetti da 32 paesi diversi. "La nostra paura più grande era che a causa della crisi economica tante start up fallissero e tutto il patrimonio investito andasse perduto" spiega Gioia Ghezzi che da questa estate guida l'organismo creato dall'Unione europea per rafforzare la capacità d'innovazione dell'Europa. E invece alla chiamata dei 'Progetti di risposta alla pandemia' hanno risposto in tanti e in diversi settori dalla salute e dalla digitalizzazione all'alimentazione e alla mobilità urbana, per far fronte all'ampia gamma di sfide poste dalla crisi. Per esempio il 'Centro di controllo digitale' dell'EIT in Spagna ha documentato una riduzione del tasso di mortalità del 50% fra i pazienti COVID-19 grazie all'utilizzo dello strumento di intelligenza artificiale da esso sviluppato. In Italia, con un finanziamento di circa 650 mila euro, l'Università di Bologna ha coordinato un progetto con AlmaPlasma e il centro di ricerca svedese a Lund, per sviluppare sistemi di sanificazione assistita da plasma per materiali di confezionamento alimentare e attrezzature e/o strumenti utilizzati per la lavorazione e la manipolazione dei prodotti alimentari. (ANSA).
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